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Il Tribunale di sorveglianza di Verona ha rigettato l’istanza di libertà condizionale presentata da Chico Forti, 66 anni, condannato all’ergastolo in Florida nel 2000 per l’omicidio di Dale Pike. La richiesta era stata depositata il 12 agosto 2024, in virtù del fatto che l’imputato aveva trascorso oltre 26 anni in carcere, tra Stati Uniti e Italia. «Oggi abbiamo ricevuto la notifica – spiega l’avvocato Michele Dalla Vedova – dopo l’udienza che si era svolta mercoledì scorso». Il legale, che difende Forti insieme al padre Carlo e all’avvocato veronese Alessandro Favazza, ha illustrato i motivi alla base della decisione.
Secondo il Tribunale, mancherebbero due requisiti fondamentali per concedere la libertà condizionale. «Il primo è il mancato ravvedimento – precisa Dalla Vedova – che non coincide con la semplice ammissione di colpevolezza, ma con un autentico cambiamento interiore».
Il secondo elemento riguarda invece il risarcimento del danno. Un punto controverso, sottolinea la difesa, «perché nell’ordinamento della Florida le parti civili non esistono. Tant’è vero che l’unico superstite della famiglia Pike, il fratello della vittima, si è più volte espresso pubblicamente a favore dell’innocenza di Forti». Il team legale sta ora valutando il prossimo passo. «L’orientamento è quello di presentare ricorso in Cassazione – conferma Dalla Vedova – ma la decisione finale spetta al nostro assistito. Sarà comunque una questione di giorni».