Intervenendo a Omnibus su La7, il presidente dell’Associazione nazionale magistrati Cesare Parodi lancia un monito sull’informazione legata al caso Garlasco. Pur precisando di non voler entrare nel merito delle indagini ancora in corso, Parodi denuncia una distorsione narrativa. Sul caso Garlasco «non posso entrare nel merito della vicenda, ma posso fare una considerazione di carattere generale. C’è una parte dell’informazione che ha già risposte preconfezionate mentre siamo ancora in una fase di indagine. E questo non è un caso perché Garlasco e altre vicende sono prese ad esempio di una potenziale e indiscutibile inefficienza, se non peggio, della magistratura».

«Lasciamo lavorare la giustizia»

Parodi ricorda che esiste una sentenza definitiva, non oggetto di revisione, e che il resto è ancora nella fase delle indagini preliminari. «Allo stato abbiamo una sentenza definitiva che non è stato oggetto di revisione e altre vicende che sono in fase di indagini preliminari. Eppure, molti hanno già deciso che in tanti hanno sbagliato». Per il presidente dell’Anm la narrazione non sarebbe neutrale ma funzionale a un disegno più ampio. «Diamo alla giustizia i suoi tempi e non creiamo questa pressione mediatica che non è assolutamente casuale in questo momento storico. Nulla è casuale. Facciamo caso a quando si è ricominciato a parlare del caso con costanza in questi mesi. Quanto viene spinta questa vicenda non è un caso».