I colloqui di domani tra Volodymyr Zelensky e Donald Trump ruoteranno attorno alla fornitura di missili americani a lungo raggio Tomahawk e ai sistemi antimissile Patriot. Lo ha confermato un alto funzionario ucraino alla vigilia della visita del presidente di Kiev negli Stati Uniti. L’obiettivo dell’incontro alla Casa Bianca è rafforzare la cooperazione militare e politica tra Washington e Kiev in una fase delicata del conflitto con la Russia, segnata da nuovi bombardamenti su larga scala.

Diplomazia e armi: l’Ucraina cerca un nuovo «segnale politico»

Il presidente ucraino arriverà a Washington preceduto da una delegazione di alto livello che ha già incontrato funzionari dell’amministrazione Trump e membri del Congresso. La missione, spiegano fonti diplomatiche, mira a consolidare il sostegno bipartisan a Kiev e ad assicurarsi un deciso aumento della pressione americana sul Cremlino. Tra i temi centrali, la tempistica per la consegna dei missili Tomahawk. Zelensky incontrerà anche i produttori statunitensi di armamenti, tra cui Raytheon, per discutere delle soluzioni tecniche per l’impiego dei missili da piattaforme terrestri. «C’è bisogno di un segnale politico prima delle consegne», ha spiegato la fonte, che non ha voluto rivelare il numero dei missili in discussione.

Le relazioni tra Washington e Kiev – secondo diplomatici ucraini – si sarebbero rafforzate rispetto ai mesi scorsi. Dopo le iniziali tensioni, Trump avrebbe spostato la sua ostilità verso il Cremlino, manifestando crescente frustrazione nei confronti di Vladimir Putin. «Il tono tra la Casa Bianca e Kiev è oggi molto professionale – ha dichiarato una fonte ucraina –. Gli americani capiscono che aiutare l’Ucraina rafforza anche la loro posizione internazionale e accelera la fine della guerra».

Nuovi attacchi russi: oltre 300 droni e 37 missili contro l’Ucraina

Intanto, nella notte, le forze armate russe hanno lanciato oltre 300 droni e 37 missili contro diverse regioni ucraine, colpendo infrastrutture critiche e civili. «Attacchi contro la nostra gente, l’energia e i servizi essenziali – ha scritto Zelensky su Telegram –. La Russia continua a usare droni Shahed e munizioni a grappolo, colpendo anche i soccorritori durante le operazioni di emergenza».

Le aree più colpite sarebbero Vinnytsia, Sumy, Poltava e Kharkiv, dove una struttura del Servizio di emergenza statale è stata danneggiata. A Nizhyn, nella regione di Chernihiv, un ufficio postale è stato distrutto e una persona è rimasta ferita.

Nel suo messaggio, Zelensky ha ribadito che la guerra può finire solo attraverso la pressione internazionale: «Putin è sordo a tutto ciò che dice il mondo. L’unica lingua che capisce è quella della pressione: con le sanzioni e con la gittata. Soluzioni forti possono arrivare solo dagli Stati Uniti, dall’Europa e dai nostri partner». Il presidente ucraino ha inoltre sottolineato la necessità di mantenere l’attenzione internazionale anche sul fronte mediorientale: «È importante che l’impulso verso la pace si estenda anche all’Europa. Di questo parlerò oggi e domani a Washington».