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FEDERICA FESTA CONSIGLIERA I MUNICIPIO E POLITICA M5S, PIETRO ORLANDI FRATELLO DI EMANUELA ORLANDI
La scomparsa di Emanuela Orlandi, avvenuta il 22 giugno 1983 a Roma mentre rientrava a casa dopo la lezione di musica, torna al centro di un nuovo sviluppo investigativo che apre scenari finora mai esplicitati in atti giudiziari. La Procura di Roma, nell’ambito dell’indagine coordinata dal pm Stefano Luciani, avrebbe infatti disposto una perquisizione nella villetta di Torano, in provincia di Rieti, appartenuta a Mario Meneguzzi, zio della ragazza e deceduto da anni. È quanto riporta La Repubblica, che dà conto di un atto rimasto finora sconosciuto agli stessi osservatori più attenti della vicenda.
Il decreto di perquisizione, eseguito nell’aprile 2024 dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma, contiene per la prima volta un riferimento diretto a Meneguzzi come possibile figura da approfondire nell’ambito della scomparsa della nipote. L’atto parla esplicitamente di “ipotesi investigativa, ma non unica”, chiarendo che si tratta di un percorso esplorativo e non di una conclusione. Il provvedimento sottolinea infatti la presenza di piste parallele ancora in valutazione, confermando l’esistenza di più filoni di indagine attivi a oltre quarant’anni dai fatti.
La figura di Mario Meneguzzi era già nota alle cronache dell’epoca, non in qualità di sospettato, ma come presenza vicina alla famiglia durante i mesi convulsi della trattativa con i presunti rapitori. Le telefonate che arrivavano alla casa di Ercole Orlandi, ex dipendente della Prefettura della Casa Pontificia e padre di Emanuela, videro infatti Meneguzzi coinvolto in una posizione considerata all’epoca centrale nella gestione dei contatti. Finora, però, nessun atto giudiziario lo aveva mai menzionato come possibile oggetto di approfondimento investigativo.


