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IMAGOECONOMICA
Dal nuovo anno chi rimarrà bloccato in autostrada, in coda al casello o fermo per lunghi minuti sull’asfalto, potrà ottenere un rimborso totale o parziale del pedaggio. È la novità introdotta dall’Autorità di Regolazione dei Trasporti, che con una delibera destinata a cambiare le abitudini degli automobilisti ha fissato un principio chiaro: il pedaggio deve essere equo e proporzionato al servizio realmente usufruito. Il presidente Nicola Zaccheo lo definisce un passaggio culturale decisivo, ribadendo che il modello “pay per use” vale anche quando cantieri, maltempo o incidenti rendono impossibile viaggiare in condizioni normali.
Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini parla di una “misura spartiacque” che finalmente tutela gli utenti e riconosce i disagi vissuti ogni giorno sulla rete autostradale. L’impatto sarà graduale: le regole saranno operative entro il primo giugno sulle tratte gestite da un unico concessionario, e dal primo dicembre nei percorsi misti dove si alternano gestori diversi. Le modalità di rimborso variano in base alla causa del ritardo e alla lunghezza del tragitto.
Per i ritardi dovuti ai cantieri, sarà riconosciuto il diritto all’indennizzo anche per spostamenti brevi, mentre per tratte più lunghe il criterio sarà legato ai minuti effettivamente persi. Quando invece la circolazione si blocca del tutto, il rimborso crescerà con l’aumentare dell’attesa fino a diventare totale oltre le tre ore. È prevista inoltre una tutela specifica per pendolari e abbonati, che potranno recedere dall’abbonamento qualora i lavori rendano difficoltoso il percorso abituale.
Le critiche del Codacons
Il nuovo sistema, tuttavia, suscita anche perplessità. Il Codacons sottolinea che la misura contiene elementi potenzialmente penalizzanti per i consumatori. L’associazione teme che alcuni gestori possano ridurre strategicamente i pedaggi in tratte problematiche per sottrarsi all’obbligo di rimborso, creando una sorta di “zona franca” nei punti più critici della rete.
A preoccupare è soprattutto la possibilità concessa ai concessionari di recuperare, negli anni successivi, la maggior parte delle somme versate come indennizzo attraverso nuovi aumenti tariffari.
Per i ritardi da cantiere il recupero potrà arrivare al cento per cento fino al 2027, e scendere gradualmente negli anni seguenti; per i blocchi del traffico, invece, l’intero importo potrà essere recuperato qualora venga dimostrata la forza maggiore e il rispetto delle procedure informative.


