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Vladimir Putin e Steve Witkoff
Tra cori di minacce, attacchi preventivi e rappresaglie, procede il balletto diplomatico in salsa Trumpiana per trovare un accordo che fermi la guerra in Ucraina. Ieri l’inviato speciale Usa per l’Ucraina, Steve Witkoff, si è recato a Mosca per la sesta volta dall’assunzione del suo incarico, e in quest’occasione è stato accompagnato dal genero di Trump, Jared Kushner. I due hanno incontrato il presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin, a cui hanno illustrato i contenuti della bozza d’accordo formulata dopo le consultazioni svolte a Miami, in Florida, tra domenica e lunedì con la delegazione ucraina.
Prima del colloquio con Putin, Witkoff e Kushner hanno fatto una passeggiata sulla spianata della Piazza Rossa accompagnati dal consigliere del presidente russo, Kirill Dmitriev.
Kushner non ha alcun ruolo ufficiale all’interno dell’amministrazione Trump, ragione per cui la sua partecipazione alla “missione diplomatica” guidata dall’inviato speciale Usa è stata vista con sospetto. «Qualcuno può spiegarmi perché l'inviato speciale Steve Witkoff e il genero del presidente partecipano alle trattative fra l'Ucraina e la Russia – ha scritto in un post su X l’ex ambasciatore statunitense in Russia, Micheal McFaul – ma il segretario di stato Marco Rubio non guida la delegazione che va a parlare con Putin?». Il genero di Trump si è guadagnato la fama di esperto negoziatore dopo aver confezionato il piano in 28 punti per la pace a Gaza, per la cui realizzazione Kushner sarebbe riuscito a ottenere il benestare di Qatar e Turchia, unici Paesi capaci di farsi ascoltare da Hamas. Sarebbe sempre lui l’artefice degli Accordi di Abramo, che hanno dato il via alla politica di distensione e avvicinamento tra Israele e i Paesi Arabi.
Immobiliarista come Trump e Witkoff, Kushner nel 2021 ha fondato Affinity Partners, società di private equity, il cui maggior azionista è il Fondo Pubblico d’Investimento dell’Arabia Saudita che ha investito finora 2 miliardi di dollari nella società. La presenza di Kushner a Mosca confermerebbe la sterzata affaristica della diplomazia statunitense. L’affiancamento del genero del presidente Usa a Witkoff potrebbe però essere stato pensato anche per evitare che l’inviato speciale si mostri troppo accondiscendente con la controparte russa, come sarebbe accaduto nei precedenti incontri svoltisi al Cremlino.
«I nostri sono in Russia in questo momento per cercare una soluzione – ha dichiarato nel corso di una riunione di governo alla Casa Bianca il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump – ho risolto otto guerre, spero di risolverne una nona», anche se a detta dello stesso Trump tra Ucraina e Russia «la situazione non è facile», anzi, «lasciate che vi dica che è un disastro».
Dopo aver visto Putin, Kushner e Witkoff dovrebbero incontrare oggi il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e la delegazione ucraina a Bruxelles per informarli degli sviluppi scaturiti dal colloquio con il presidente russo.
Nel frattempo Zelenskyy da Parigi ha fatto rotta verso Dublino per incontrare il capo di governo irlandese Micheal Martin e la presidente neo eletta Catherine Connolly. Dall’Irlanda Zelenskyy ha dichiarato che «il nostro compito comune è mettere fine alla guerra, non solo arrivare ad una pausa nelle ostilità. È necessaria una pace dignitosa. Perché questo avvenga veramente ciascuno deve essere dalla parte della pace», mentre da Mosca Putin, prima di incontrare Witkoff e Kushner, ha avvertito che «se l'Europa vuole scatenare una guerra, noi siamo pronti, adesso». Il presidente russo ha aggiunto di aver respinto le proposte europee per fermare la guerra in Ucraina in quanto ritenute «inaccettabili per la Russia».
Putin ha poi minacciato di adottare «misure di rappresaglia contro le navi di quei Paesi che assistono l’Ucraina nel compiere queste operazioni e azioni di pirateria». Il capo del Cremlino ha inoltre sostenuto che le truppe di Mosca hanno conquistato le città di Pokrovsk nel Donetsk e di Volchansk nell’oblast di Kharkiv. «È un settore importante – ha detto Putin – tutti noi ne comprendiamo l'importanza e ci consentirà di raggiungere progressivamente tutti gli obiettivi principali stabiliti all'inizio dell'operazione militare speciale».
La notizia però sembra essere stata smentita dal comando orientale dell’esercito ucraino che su Telegram ha scritto che «le operazioni di ricerca e assalto e l'eliminazione del nemico nelle aree urbane continuano a Pokrovsk». Alla smentita ha risposto lo stesso Putin, con l’invito rivolto ai giornalisti stranieri di verificare i successi sul campo ottenuti dai militari russi con i loro occhi.
Anche il segretario generale della Nato, Mark Rutte si è inserito nel dibattito diplomatico e, dopo aver confermato che tra i membri dell’Alleanza Atlantica non c’è alcun accordo per l’adesione dell’Ucraina, ha dichiarato che «gli elementi che riguardano la Nato di un accordo per porre fine alla guerra contro l'Ucraina, saranno trattati separatamente e ovviamente includeranno la Nato».


