PHOTO
Donald Trump firma ordini esecutivi nello Studio Ovale
Nuovo strappo tra Washington e Bogotá. Gli Stati Uniti hanno revocato alla Colombia lo status di partner nella guerra alla droga, una decisione che potrebbe costare al Paese sudamericano circa 380 milioni di dollari l’anno di aiuti militari. Il presidente americano Donald Trump ha inviato al Congresso un documento in cui accusa l’omologo colombiano Gustavo Petro di aver fatto registrare «livelli record di coltivazione di coca e produzione di cocaina», fallendo anche gli obiettivi ridotti di eradicazione. “Il fallimento della Colombia nel rispettare i suoi obblighi di controllo della droga nell’ultimo anno ricade unicamente sulla sua leadership politica”, ha scritto Trump.
La linea dura di Washington
La scelta è stata confermata dal segretario di Stato Marco Rubio, che ha definito Petro “un partner erratico”, auspicando un futuro cambio di direzione. La decisione arriva mentre l’esercito e la polizia colombiani subiscono continui attacchi da guerriglieri finanziati dal narcotraffico. Secondo stime Onu e governative, la coltivazione di coca in Colombia è aumentata del 70% negli ultimi due anni. Il presidente colombiano ha replicato duramente, sottolineando come la revoca arrivi “dopo decine di morti tra poliziotti e soldati”. Petro, dal 2022, porta avanti una linea alternativa alla tradizionale guerra alla droga, puntando sulle cause sociali e sulle comunità locali.
Altri fronti per Trump
Intanto, Trump resta al centro della scena internazionale e politica interna: la prossima settimana potrebbe incontrare Volodymyr Zelensky a New York, in occasione dell’Assemblea generale Onu, con l’obiettivo di mediare un accordo di pace con Vladimir Putin e inoltre ha intentato una causa da 15 miliardi di dollari per diffamazione contro il New York Times, accusando la testata di aver favorito la campagna democratica di Kamala Harris con articoli “calunniosi” nei suoi confronti.