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Nuovi attacchi russi nella regione di Kiev
Nel giorno in cui a Roma si apre la Conferenza sulla Ripresa dell’Ucraina, Kiev è di nuovo sotto attacco. Per la seconda notte consecutiva, droni e missili russi hanno colpito la capitale, provocando due vittime e almeno 13 feriti, secondo un bilancio ancora provvisorio diffuso dalle autorità locali.
Le sirene d’allarme sono risuonate poco dopo l’una di notte, seguite da esplosioni multiple udite in vari quartieri della città. Centinaia di residenti hanno cercato riparo nelle stazioni della metropolitana, accampandosi su materassini di fortuna in attesa della fine dell’offensiva.
Le zone colpite includono Pechersk, nel centro storico, e Darnytsky, dove la caduta di detriti ha provocato incendi in garage privati e in una stazione di servizio. «Purtroppo, abbiamo due morti. Queste persone sono state uccise dai russi», ha scritto su Telegram Tymur Tkachenko, capo dell’amministrazione militare di Kiev.
L’attacco odierno segue quello ancora più massiccio della notte tra martedì e mercoledì, quando oltre 700 droni kamikaze e 13 missili avevano preso di mira diverse regioni ucraine. Secondo fonti statunitensi, l’intensificarsi delle operazioni russe coinciderebbe con il cambio di linea della Casa Bianca, dopo le recenti dichiarazioni di Donald Trump, ora più favorevole al sostegno militare all’Ucraina.
Due funzionari Usa – rimasti anonimi – hanno rivelato alla stampa che Washington ha ripreso la consegna di munizioni da 155 mm e missili GMLRS per l’artiglieria mobile. «Vogliamo fornire armi difensive a Kiev», ha dichiarato Trump, aggiungendo che «Putin sta uccidendo troppe persone».
Intanto, il segretario di Stato Usa Marco Rubio incontrerà oggi il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, a margine del vertice ASEAN in corso in Malesia. Un colloquio atteso con interesse, mentre l’offensiva russa prosegue e l’Ucraina incassa nuove promesse di aiuti dall’Occidente.