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VOLODYMYR ZELENSKY PRESIDENTE UCRAINA, IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SERGIO MATTARELLA
È stata una giornata d’incontri istituzionali per il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, giunto a Roma in vista della conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina in programma nei prossimi giorni nella capitale. Zelensky ha incontrato Papa Leone XIV a San Pietro, dove il Pontefice ha ribadito l’offerta di ospitare i negoziati di pace con la Russia, proposta definita da Zelensky «aperta e del tutto possibile» che ha poi precisato come «solo Mosca continua a respingerla, cosi come ha respinto tutte le altre iniziative di pace».
Nel pomeriggio il presidente ucraino si è recato al Colle per vedere il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, all’incontro ha presenziato anche il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. «Con la vicinanza più intensa e concreta», ha dichiarato Mattarella nel corso del saluto istituzionale che ha preceduto il bilaterale, «la nostra posizione è e rimane assolutamente ferma e vorrei anche esprimere l’ammirazione per il comportamento del popolo ucraino, cosa che rafforza la nostra convinzione di appoggio e sostegno pieno nei confronti del suo paese».
Parole che sono state accolte con gioia dal presidente ucraino. «Ringraziamo l’Italia per questa opportunità», ha risposto Zelensky, «per il nostro incontro, per le parole di sostegno alla nostra integrità territoriale, alla sovranità dell’Ucraina e al nostro popolo», e ha proseguito dicendo che «Innanzitutto, desidero ringraziare tutto il popolo italiano e il primo ministro Meloni, nonché lei, signor presidente, per aver riconosciuto con fermezza il bene e che questa guerra scatenata da Putin è un grande male. Questa visita e davvero speciale».
Durante l’incontro Mattarella ha ribadito il sostegno all’ingresso dell’Ucraina nell’Ue. «Auspico che si aprano presto i negoziati», ha detto Mattarella, aggiungendo che, «come ha affermato la dichiarazione del vertice Nato, la sicurezza ucraina si indentifica con la sicurezza europea, contro chi vorrebbe tornare a una concezione di predominio dei rapporti tra gli Stati, facendoci fare un salto all’indietro di quasi un secolo». Secondo il Presidente della Repubblica inoltre occorre rendere più difficle l’aggiramento, da parte delle imprese private, alle sanzioni imposte alla Russia.
Dopo il bilaterale e le dichiarazioni di Mattarella è probabile che da Mosca giunga una replica. Negli scorsi mesi infatti proprio il Presidente della Repubblica era stato oggetto di due attacchi, a febbraio e marzo, da parte della portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova. Il primo risale alla cerimonia di consegna dell’onorificenza di dottore honoris causa all’università francese di Aix-Marseille, durante il suo discorso il Presidente della Repubblica ha paragonato l’aggressione della Russia contro l’Ucraina alle azioni intraprese dalla Germania nazista nel prologo della seconda guerra mondiale.
«Così, negli anni Trenta del secolo scorso, assistemmo a un progressivo sfaldarsi dell’ordine internazionale, che mise in discussione i principi cardine della convivenza pacifica, a cominciare dalla sovranità di ciascuna nazione nelle frontiere riconosciute» aveva detto il Presidente della Repubblica, «Furono guerre di conquista. Fu questo il progetto del Terzo Reich in Europa. L’odierna aggressione russa all’Ucraina è di questa natura». Alle parole di Mattarella è seguita, dopo alcuni giorni, la replica di Zakharova che le ha definite «invenzioni blasfeme» e due giorni dopo ha promesso conseguenze.
Il giorno seguente alle dichiarazioni della portavoce, il gruppo di hacker filorussi NoName057(16)ha scagliato una serie di attacchi informatici contro aeroporti, servizi italiani e alcuni siti web italiani. In quest’occasione il giornalista Vincenzo Lorusso aveva cosegnato a Zakharova 10mila firme di cittadini italiani che si dissociavano dalle parole di Mattarella, in seguito rivelatesi in buona parte false. Il secondo attacco è arrivato invece a marzo.
Il Presidente della Repubblica si era recato in Giappone e, durante l’incontro con i sopravvissuti dei bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki, aveva criticato le minacce nucleari di Mosca. «La Federazione Russa, si è fatta promotrice di una rinnovata e pericolosa narrativa nucleare» aveva dichiarato Mattarella, «instillando l’inaccettabile idea che ordigni nucleari possano divenire strumento ordinario nella gestione dei conflitti come se non conducessero inevitabilmente alla distruzione totale». La risposta di Zakharova non si è fatta attendere. «Le affermazioni del presidente italiano Sergio Mattarella secondo cui la Russia minaccia l'Europa con armi nucleari sono menzogne e falsità», aveva detto la portavoce, «Ha dichiarato che la Russia starebbe minacciando l'Europa con le armi nucleari? Sono menzogne, è una bugia, non è vero, è un fake, è disinformazione. Le ho dato tutte le parole, scelga quella che le pare più descrittiva, oppure le usi tutte».