Donald Trump torna a parlare al Paese in prime time e sceglie il registro dello scontro frontale. Nel suo messaggio alla Nazione, trasmesso dai principali network statunitensi, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha difeso con forza la propria agenda economica, attribuendo alla precedente amministrazione democratica la responsabilità dell’alto costo della vita e dell’inflazione che gravano sulle famiglie americane.

«Undici mesi fa ho ereditato un disastro», ha affermato Trump, elencando una lunga serie di criticità che, a suo giudizio, sono figlie dell’era Joe Biden: «confini aperti, criminalità, i peggiori accordi commerciali mai stipulati e un governo federale malato e corrotto». Nel mirino del presidente finiscono anche temi identitari e culturali, come la partecipazione di atleti transgender alle competizioni femminili, citata come esempio di un sistema “fuori controllo”.

Secondo Trump, negli ultimi quattro anni «gli Stati Uniti sono stati governati da politici che hanno lottato solo per gli addetti ai lavori, gli immigrati clandestini, i criminali di carriera, i lobbisti delle grandi aziende, i prigionieri, i terroristi e soprattutto le nazioni straniere che si sono approfittate di noi a livelli mai visti prima». Una denuncia che si inserisce nel solco della sua narrazione di una Washington distante dai cittadini comuni.

Il presidente, però, rivendica un cambio di rotta netto. «In pochi mesi siamo passati dal peggio al meglio», ha detto, sostenendo che la leva decisiva siano stati i dazi, definiti senza esitazione «la mia parola preferita». Grazie a queste misure protezionistiche, gli Stati Uniti – che «un anno fa erano un Paese morto, fallito» – potranno ora beneficiare di 18 trilioni di dollari di investimenti, secondo le stime fornite dallo stesso Trump.

Nel discorso non sono mancati annunci destinati a incidere sull’economia reale. Il presidente ha promesso che «presto» verrà reso noto il nome del nuovo presidente della Federal Reserve, precisando che sarà una figura che «crede nei tassi di interesse bassi». Un messaggio chiaro ai mercati e alla politica monetaria, accompagnato dall’impegno a varare nel nuovo anno una riforma del mercato immobiliare per contrastare l’aumento dei prezzi delle abitazioni.

Ampio spazio è stato dedicato anche alle Forze armate. Trump ha annunciato che 1.450.000 militari riceveranno uno speciale bonus prima di Natale, battezzato «dividendo del guerriero». «Invieremo a ogni soldato 1.776 dollari, in onore della fondazione della nostra nazione nel 1776», ha spiegato, sottolineando che gli assegni sono «già in arrivo» grazie alle entrate generate dai dazi doganali. «Abbiamo guadagnato molti più soldi di quanto chiunque pensasse grazie ai dazi. Nessuno lo merita più dei nostri militari», ha concluso.