Le parole del ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov hanno scosso il dibattito internazionale. Intervenendo al Consiglio della Federazione, il capo della diplomazia russa ha ribadito che Donald Trump sarebbe “l’unico leader occidentale a comprendere le cause profonde della guerra in Ucraina”, sottolineando come la posizione dell’ex presidente USA risulti, secondo Mosca, più vicina alle argomentazioni russe rispetto a quella dell’Unione Europea.

Secondo Lavrov, immediatamente dopo il suo ritorno alla Casa Bianca nel gennaio di quest’anno, Trump avrebbe iniziato a mostrare una “comprensione per le ragioni” che, a suo dire, hanno reso inevitabile il conflitto. Il ministro ha accusato l’Occidente, insieme all’amministrazione Biden, di portare avanti da anni «azioni ostili contro la Federazione Russa», indicando il 2014 e il cambio di governo a Kiev come momento chiave nella rottura dei rapporti.

Tra i punti che Lavrov attribuisce alla sintonia con Trump vi sono due elementi centrali della narrativa russa: l’inammissibilità dell’ingresso dell’Ucraina nella NATO e la necessità di intervenire su chi, nel Paese, avrebbe perso diritti in seguito agli eventi del 2014. «Il fatto che Trump abbia concordato sulla necessità di affrontare queste cause profonde è ora oggetto di discussione attiva», ha dichiarato il ministro. Lavrov è arrivato a sostenere che «l’unico leader occidentale che si preoccupa dei diritti umani in questa situazione è, a quanto pare, Donald Trump».

Una linea, questa, che trova eco anche al Cremlino. Il portavoce Dmitry Peskov ha evidenziato «la concordanza delle dichiarazioni di Trump nell’intervista a Politico con la posizione della Federazione Russa», definendo questa sintonia un elemento «importante per le prospettive di una soluzione pacifica».

Mentre a Mosca si sottolinea la vicinanza con l’ex presidente statunitense, Trump continua a intervenire sulla scena internazionale con toni accesi. Nell’intervista a Politico ha infatti sferrato un duro attacco al sindaco di Londra, Sadiq Khan, sostenendo che sarebbe stato eletto «solo perché così tante persone sono arrivate» nella capitale britannica grazie alla migrazione di massa. Il presidente ha definito Khan «incompetente, orribile, disgustoso», accusandolo di aver trasformato Londra in «un posto diverso». Un portavoce del primo cittadino ha replicato parlando di «affermazioni bigotte», rifiutando ulteriori commenti.

Le osservazioni di Trump sull’Europa hanno trovato risposta anche in Italia. Il leader della Lega Matteo Salvini ha dichiarato: «La critica di Trump immagino che non sia ai cittadini europei, ma ai vertici e alla burocrazia dell’UE. È ciò che contesto anche io da anni, senza aspettare Trump».