Il premio Sacharov per la libertà di pensiero è stato assegnato dal Parlamento a Ilham Tothi, professore di economia e attivista per i diritti della popolazione uigura, una minoranza oppressa di religione musulmana all'interno dell'immenso continente cinese e precisamente nello Xinjang. Tothi si trova attualmente in prigione ed è stato condannato all'ergastolo, in un processo farsa, con l'accusa di separatismo.

Il professore fu arrestato una prima volta nel 2009 dopo i violenti scontri repressi dall'esercito, poi fu prelevato nel 2014 poco prima di partire per gli Usa dove avrebbe dovuto insegnare in un'università. La decisione dei parlamentari europei, che attribuiscono il premio dal 1988, è una sfida al governo cinese, il presidente dell'assemblea di Strasburgo, David Sassoli, chiede che venga «immediatamente rilasciato»

Pechino usa da sempre il pugno di ferro nei confronti di almeno 10 milioni di uiguri e anche l'Onu ha più volte messo in evidenza il livello della repressione e sebbene la Cina neghi l'esistenza dei campi di “rieducazione”, le testimonianze raccolte parlano di veri e propri lager con dispositivi di controllo ad alta tecnologia. Una nuova frontiera della detenzione sperimentata nella provincia dello Xinjiang dove i vecchi metodi dell'indottrinamento all'ideologia comunista e al nazionalismo vengono uniti a carcerazioni arbitrarie. Tanto che gli Usa hanno messo al bando una società hi- tech accusata di fornire tecnologie carcerarie.

Pechino ha sempre respinto le accuse bollandole come propaganda e non sembra accusare le pressioni come dimostra il trattamento riservato ad altri dissidenti come il premio Nobel per la Pace, Liu Xiaobao, morto in prigione nel 2017 nonostante fosse malato di cancro.