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Mariam Dagga, la fotografa di AP uccisa a Gaza da raid israeliano
L’inviata speciale delle Nazioni Unite per i diritti umani nei territori palestinesi, Francesca Albanese, ha chiesto ai Paesi di imporre sanzioni a Israele dopo l’attacco che ha colpito l’ospedale Nasser di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza.
In un post su X, Albanese ha scritto: «Soccorritori uccisi in servizio. Scene come questa si verificano ogni momento a Gaza, spesso invisibili, in gran parte non documentate. Imploro gli Stati: quanto altro deve ancora essere visto prima di agire per fermare questa carneficina? Rompete il blocco. Imponete un embargo sulle armi. Imponete sanzioni».
Le sue parole sono arrivate dopo la diffusione di un video che sembra mostrare un secondo attacco aereo israeliano durante una diretta televisiva, pochi minuti dopo il primo raid sull’ospedale.
Il bilancio delle vittime
Secondo il ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas, il bilancio è salito ad almeno 20 morti e decine di feriti. Tra le vittime figurano cinque giornalisti e fotoreporter: Hossam al-Masri, collaboratore di Reuters, Mohammed Salama di Al Jazeera, Mariam Dagga e Moaz Abu Taha.
Reuters ha confermato la morte di al-Masri e ha reso noto che un altro collaboratore, Hatem Khaled, è rimasto ferito. «Siamo costernati nell’apprendere della morte del nostro collega e delle ferite riportate da Hatem. Stiamo cercando urgentemente informazioni e assistenza medica», si legge in un comunicato dell’agenzia.
L’Associated Press, invece, ha espresso «sconcerto e dolore» per la morte di Mariam Dagga, 33 anni, freelance che collaborava con l’agenzia dall’inizio del conflitto.