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Elon Musk e Trump alla Casa Bianca
Elon Musk torna sotto i riflettori, stavolta per una serie di vicende che intrecciano politica, tecnologia e geopolitica. In un post pubblicato su X, il miliardario si è detto pentito per le critiche rivolte la scorsa settimana all’ex presidente Donald Trump: «Mi pento di alcuni miei post su Trump, sono andati troppo oltre», ha scritto Musk, facendo marcia indietro rispetto ai toni accesi utilizzati di recente.
Nel frattempo, Tesla ha annunciato una novità significativa: dal 22 giugno inizieranno i test pubblici dei suoi robotaxi a guida autonoma. Lo ha reso noto lo stesso Musk sempre su X, confermando l’intenzione del gruppo di accelerare lo sviluppo di veicoli senza conducente per il trasporto urbano.
Nel quadro internazionale, il Cremlino ha accolto con favore la visita a Mosca di Errol Musk, padre del fondatore di Tesla, che ha partecipato al Forum internazionale “Futuro 2050”. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha dichiarato che la Russia è «aperta» agli stranieri e che questi viaggi sono il modo migliore per comprendere il Paese.
Infine, torna d’attualità un’indagine risalente al 2022-2023, condotta sotto l’amministrazione Biden. Secondo il Wall Street Journal, diverse agenzie governative americane — tra cui il Dipartimento della Sicurezza Interna, il Dipartimento di Giustizia e l’FBI — monitorarono i cittadini stranieri in entrata e uscita dalle proprietà di Musk, sospettando possibili tentativi di influenza da parte di soggetti provenienti da Paesi dell’Europa orientale.
Nessuna incriminazione è emersa e lo stato attuale dell’indagine non è noto, ma il caso solleva interrogativi sulla vulnerabilità di figure chiave con accesso a informazioni sensibili, come Musk, che guida aziende con importanti contratti federali, tra cui SpaceX.