Il quadro tracciato dalle organizzazioni israeliane per i diritti umani riaccende il dibattito internazionale sulle condizioni dei detenuti palestinesi nelle carceri israeliane e nei centri di detenzione militare. Secondo un rapporto di Physicians for Human Rights Israel (PHRI), almeno 98 palestinesi sono morti dal 7 ottobre 2023, una cifra che Hamas definisce la prova di un «approccio criminale organizzato». Nella dichiarazione diffusa sui propri canali ufficiali, il movimento islamista parla apertamente di strutture trasformate in «campi di sterminio», accusando Israele di sistematiche violazioni dei diritti umani.

Il rapporto PHRI: 98 morti e un “modello sistematico di violenza”

PHRI, una delle prime Ong israeliane ad aver denunciato l’operazione militare a Gaza come genocidio, documenta 94 morti tra ottobre e agosto46 in carceri civili52 in custodia militare.

A questi si aggiungono quattro decessi avvenuti dopo la chiusura del rapporto. Le vittime provenivano per 68 casi dalla Striscia di Gaza, mentre 26 erano originarie della Cisgiordania occupata o cittadini arabo-israeliani. L’organizzazione parla di un quadro aggravato da “violenza grave”, confermato da: lesioni alla testa, fratture costali, emorragie interne, casi di estrema malnutrizione e rifiuto di cure salvavita. Testimonianze di avvocati e primi risultati delle autopsie riferite dalle famiglie delineano condizioni di detenzione deteriorate anche rispetto agli standard già critici precedenti al 7 ottobre.

Accuse di Hamas: «Carceri trasformate in campi di sterminio»

Hamas, commentando i dati, afferma che le statistiche «riflettono un approccio criminale organizzato» volto ad annientare i detenuti palestinesi. Il movimento sostiene che le morti avvenute in custodia israeliana costituiscano una sistematica violazione del diritto internazionale umanitario. La retorica si inserisce in un quadro politico già carico di tensioni e accuse incrociate, mentre le operazioni militari proseguono nella Striscia di Gaza.

Ong israeliane all’ONU: «Uso istituzionalizzato della tortura»

Nel frattempo, un gruppo di Ong israeliane per i diritti umani ha presentato una denuncia alle Nazioni Unite, accusando Israele di utilizzare la tortura come strumento di «violenza di Stato istituzionalizzata» contro i detenuti palestinesi — sia nei territori occupati sia in strutture interne al Paese. Secondo le organizzazioni, la situazione è peggiorata drasticamente dopo l’attacco Hamas del 7 ottobre 2023, con segnalazioni crescenti di trattamenti inumani, isolamento prolungato, violenze fisiche e mancanza di assistenza medica adeguata.