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In this photo provided by the Ukrainian Emergency Service, emergency services personnel work to extinguish a fire following a Russian attack in Balakliya, Kharkiv region, Ukraine, Monday, Nov. 17, 2025. (Ukrainian Emergency Service via AP) Associate Press/ LaPresse Only Italy and Spain
L’ennesima notte di paura ha colpito Kharkiv e una larga parte dell’Ucraina. Le sirene hanno iniziato a risuonare già in serata, anticipando un attacco russo particolarmente violento che ha lasciato ovunque feriti, edifici devastati e nuove fratture nella già fragile rete energetica del Paese. Volodymyr Zelensky, nel suo messaggio mattutino, ha parlato senza mezzi termini: «Ogni attacco diretto contro la vita quotidiana dimostra che la pressione sulla Russia è ancora insufficiente».
Decine di feriti e infrastrutture civili distrutte
Kharkiv è stata colpita ripetutamente. Zelensky ha confermato che «decine di persone sono rimaste ferite, inclusi bambini». Colpiti impianti energetici, mezzi di trasporto, edifici residenziali e strutture civili essenziali. Il bilancio reso noto dal governatore Oleh Syniehubov è salito a 46 feriti, tra cui due bambine di nove e tredici anni. I soccorsi hanno operato per ore tra detriti e incendi, mentre gli ospedali della città cercano di far fronte alle nuove emergenze. Gli attacchi non si sono fermati lì. Nel mirino anche la regione di Ivano-Frankivsk, dove «tre persone sono rimaste ferite, due delle quali bambini», e diverse infrastrutture critiche della regione di Leopoli. Colpite inoltre le aree di Kiev, Mykolaiv, Cherkasy, Chernihiv e Dnipro.
Difese aeree ucraine: abbattuti 442 droni e 41 missili
La risposta dell’Ucraina, almeno sul piano difensivo, è stata massiccia. L’Aeronautica ha comunicato di aver distrutto 442 droni e 41 missili lanciati dalla Russia nel corso della stessa notte. Nonostante il numero impressionante di intercettazioni, i detriti caduti hanno causato ulteriori danni e incendi. Zelensky insiste: «La priorità assoluta resta la fornitura di sistemi di difesa aerea, capacità aggiuntive per l’aviazione da combattimento e la produzione di droni per proteggere le vite umane».
Gli Stati Uniti rilanciano il fronte diplomatico
Sul fronte politico-diplomatico arriva una notizia che potrebbe pesare sui prossimi sviluppi. Secondo il Wall Street Journal, Donald Trump ha inviato a Kiev una delegazione militare di primissimo livello, guidata dal Segretario dell’Esercito Dan Driscoll, dal generale Randy George e dal generale Chris Donahue. L’obiettivo dichiarato è capire se esista un margine reale per riaprire i negoziati con Mosca e fermare la guerra. Dopo l’incontro con Zelensky e con i vertici militari ucraini, Driscoll dovrebbe tenere colloqui anche con i russi, tentativo che nasce – secondo le fonti del Wsj – dalla convinzione della Casa Bianca che Mosca possa essere più ricettiva verso un’iniziativa mediata dai militari. Un funzionario statunitense ha sintetizzato così la missione: «Il presidente ha detto chiaramente che è ora di fermare le uccisioni e trovare un accordo per porre fine alla guerra».
Zelensky in Turchia dopo le bombe
Mentre Kharkiv conta le ferite, Zelensky è arrivato ad Ankara per una giornata di colloqui bilaterali. Sul tavolo la cooperazione energetica, le esportazioni di grano e soprattutto il dossier sicurezza, nodo centrale in un inverno che si preannuncia durissimo.
A completare un quadro già incandescente, arriva la nuova accusa della portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, che ha puntato il dito contro i politici europei accusandoli di essere «parte degli schemi di corruzione in Ucraina». Secondo Zakharova, figure come Ursula von der Leyen sarebbero state “perfettamente consapevoli” della destinazione dei fondi internazionali inviati a Kiev. Una linea comunicativa che ricalca la strategia propagandistica russa delle ultime settimane, volta a indebolire la compattezza occidentale.


