Una bufera politica e giudiziaria si abbatte sul governo ucraino. L’Ufficio nazionale anticorruzione (Nabu) e la Procura speciale anticorruzione (Sapo) hanno annunciato un’inchiesta che scuote i vertici del potere a Kiev, travolgendo l’azienda statale Energoatom, colosso dell’energia nucleare, e diversi uomini chiave della cerchia del presidente Volodymyr Zelensky.

Secondo quanto ricostruito dalle autorità, le imprese appaltatrici di Energoatom sarebbero state costrette a pagare tangenti tra il 10 e il 15% per mantenere i contratti, in un sistema che avrebbe movimentato almeno 100 milioni di dollari.

Indagati otto funzionari, arresti e fughe eccellenti

Tra gli otto indagati per corruzione, abuso d’ufficio e arricchimento illecito, cinque sono già stati arrestati, mentre due sono riusciti a fuggire all’estero. La prima figura di spicco coinvolta è Herman Halushchenko, ministro della Giustizia ed ex ministro dell’Energia, la cui abitazione è stata perquisita. L’uomo è stato sospeso dalle sue funzioni e compare nelle intercettazioni con il nome in codice “Professore”. Ma il nome più sensibile è quello di Timur Mindich, imprenditore e storico collaboratore di Zelensky, con cui è co-proprietario della società di produzione televisiva Kvartal 95. Mindich, indicato come il capo dello schema corruttivo, è riuscito a lasciare il Paese prima che le accuse fossero formalizzate.

Nell’inchiesta figurano anche l’ex vicepremier Oleksiy Chernyshov, soprannominato “Che Guevara”, e Rustem Umerov, ex ministro della Difesa e attuale segretario del Consiglio di sicurezza nazionale, figura di primo piano e uomo di fiducia di Zelensky, che nega ogni coinvolgimento.

Le intercettazioni e i soprannomi in codice

Il Nabu ha diffuso alcuni nastri audio in cui gli indagati, utilizzando pseudonimi e linguaggio cifrato, discutono delle presunte tangenti. Mindich si fa chiamare Karlsson, mentre Ihor Myroniuk, ex consigliere di Halushchenko e già vicecapo del Fondo per le proprietà statali, compare come Rocket. Quest’ultimo avrebbe minacciato gli appaltatori: «Revocheremo la certificazione e cancelleremo le specifiche tecniche. Finirete nella lista nera e i vostri dipendenti saranno arruolati nell’esercito».

Tra gli altri compaiono Dmytro Basov, ex procuratore e dirigente della sicurezza di Energoatom, identificato come Tenore, e l’uomo d’affari Oleksandr Tsukerman, detto Sugarman, sotto inchiesta anche negli Stati Uniti per riciclaggio. Proprio Tsukerman avrebbe gestito il “back office” finanziario, riciclando almeno 100 milioni di dollari.

L’ombra politica sull’inchiesta

L’ampiezza del caso rischia di indebolire la credibilità del governo Zelensky in un momento già delicato sul fronte interno e internazionale. Secondo Kyiv Independent e Kyiv Post, l’inchiesta potrebbe estendersi ad altri esponenti dell’esecutivo. Mindich, secondo le accuse, avrebbe corrotto Halushchenko e Umerov, ma quest’ultimo ha ribattuto di aver bloccato un appalto sospetto proprio legato al gruppo di Mindich, perché i prodotti forniti erano “di bassa qualità”.

Il ministro “Professore” sotto accusa

Halushchenko, che ha guidato il ministero dell’Energia dal 2021 al 2025 prima di passare alla Giustizia, è descritto nei documenti come uno dei destinatari delle mazzette. Secondo il Kyiv Independent, l’ex ministro era indicato nelle comunicazioni intercettate con il nome di “Professore”, figura che avrebbe garantito la copertura politica all’intero sistema di tangenti.