L’accordo raggiunto al Cairo tra Israele e Hamas, per l’attuazione della prima fase del Piano di pace del presidente Donald Trump, segna un punto di svolta nella crisi mediorientale. Il testo prevede il cessate il fuoco, il rilascio degli ostaggi e il ritiro graduale delle truppe israeliane secondo linee concordate, con garanzie internazionali fornite da Stati Uniti, Egitto, Qatar e Turchia. La premier italiana Giorgia Meloni ha accolto la notizia come «una straordinaria occasione per porre fine al conflitto e aprire una nuova fase di stabilità». «Ringrazio il presidente Trump e i mediatori per gli sforzi cruciali che hanno portato a questo risultato – ha dichiarato Meloni –. Questo accordo e il Piano Trump rappresentano un’opportunità unica che deve essere colta. Esorto tutte le parti a rispettare pienamente le misure concordate e a lavorare per la realizzazione dei prossimi passi». La presidente del Consiglio ha inoltre confermato che l’Italia contribuirà alla stabilizzazione, ricostruzione e sviluppo di Gaza.

Erdogan ringrazia Trump

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha espresso soddisfazione per il risultato raggiunto, ringraziando esplicitamente Donald Trump per «la volontà politica dimostrata nel persuadere Israele al cessate il fuoco». «Sono molto lieto che i colloqui tra Hamas e Israele abbiano portato a un cessate il fuoco – ha scritto su X –. Ringrazio in particolare il presidente degli Stati Uniti, che ha svolto un ruolo decisivo nel porre fine alla guerra». Anche la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha definito l’accordo «un’opportunità per una pace duratura»: «Accolgo con favore l’annuncio di un cessate il fuoco e del rilascio degli ostaggi – ha dichiarato su X –. Esprimo il mio apprezzamento per gli sforzi diplomatici di Stati Uniti, Egitto, Qatar e Turchia. Ora tutte le parti devono rispettare pienamente i termini dell’accordo. Le sofferenze devono finire e va costruito un percorso politico credibile verso la pace, fondato sulla soluzione dei due Stati».

Tra i primi a commentare anche Matteo Renzi, che ha parlato di «accordo storico» e di «una finestra di speranza straordinaria per i bambini della Terra Santa». «La politica può ancora fare la differenza – ha scritto sui social –. Ostaggi liberi, fine della guerra, due popoli due Stati. Questa è una notte che passerà alla storia».

Sull’impatto interno dell’accordo è intervenuto il prefetto di Roma, Lamberto Giannini, secondo cui la distensione internazionale contribuirà a ridurre le tensioni sul territorio italiano: «Un accordo di pace in Medio Oriente ridurrà le tensioni anche nel nostro Paese, anche se alcuni gruppi antagonisti cercheranno comunque occasioni per creare disordini», ha dichiarato al Foglio. Giannini ha poi sottolineato che «gli episodi di antisemitismo, come la recente scritta su un forno kosher a Roma, non possono essere sottovalutati» e che le forze dell’ordine continueranno a garantire «la massima attenzione e una risposta ferma contro ogni istigazione all’odio».