Dopo mesi di guerra e trattative diplomatiche, Israele e Hamas hanno firmato in Egitto la prima fase dell’accordo di pace per Gaza. A dare l’annuncio è stato il presidente statunitense Donald Trump, che in un post su Truth Social ha parlato di «un grande giorno per il mondo arabo, Israele e gli Stati Uniti». «Sono molto orgoglioso di annunciare che Israele e Hamas hanno sottoscritto la prima fase del nostro Piano di Pace», ha scritto Trump. «Tutti gli ostaggi saranno rilasciati molto presto e Israele ritirerà le truppe secondo una linea concordata, come primo passo verso una pace forte, duratura e perenne». Il presidente americano ha ringraziato Egitto, Qatar e Turchia per la mediazione e ha definito l’intesa «un evento storico e senza precedenti».

Secondo fonti citate dal Times of Israel, Hamas rilascerà sabato tutti gli ostaggi ancora in vita, in base ai termini dell’accordo. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha commentato: «Con l’aiuto di Dio li riporteremo tutti a casa». La firma avviene dopo settimane di intensi colloqui segreti al Cairo, con la supervisione dei servizi di intelligence egiziani e statunitensi.

Le reazioni internazionali

L’Alta rappresentante dell’Ue per la politica estera Kaja Kallas ha definito l’accordo «una svolta significativa»: «È un risultato diplomatico importante e un’opportunità reale per porre fine a una guerra devastante e liberare gli ostaggi. L’Ue farà tutto il possibile per sostenerne l’attuazione». Dal Vaticano, il patriarca latino di Gerusalemme, cardinale Pierbattista Pizzaballa, ha espresso «gioia e speranza»: «È una buona notizia, un primo passo che porta fiducia e speranza per il futuro. Certo, ci saranno ostacoli, ma oggi possiamo finalmente pensare alla ricostruzione dopo la guerra». Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha sottolineato il ruolo decisivo di Egitto, Qatar e Turchia nella mediazione: «Si va verso una nuova stagione, ma la pace va difesa ogni giorno. Hamas ha scelto di fermarsi per non essere distrutta. Ora inizia la parte più difficile». In un’intervista a Rainews, Tajani ha aggiunto: «L’Italia è pronta a fare la sua parte nella ricostruzione e negli aiuti umanitari. Siamo disponibili anche a contribuire con una forza internazionale per la riunificazione di Gaza e Cisgiordania». Il ministro ha ricordato che l’Italia ha già inviato 2.400 tonnellate di beni alimentari e che «la pace si costruisce giorno dopo giorno».

Soddisfazione anche dal vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, che su X ha commentato: «Se le armi finalmente taceranno, il presidente Donald Trump merita davvero il Premio Nobel per la Pace».