Pubblichiamo la seconda e ultima parte delle risposte che Giuseppe Belcastro, presidente della Camera penale di Roma, ha fornito alle “domande provocatorie (ma non troppo)” lanciate su Facebook dal segretario generale dell'Anm Rocco Maruotti.

Se il sorteggio va bene per il Csm allora dovrebbe andare bene anche per il Consiglio Nazionale Forense e per il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati. Un qualsiasi avvocato che è in grado di difendere un imputato per omicidio volontario che rischia l'ergastolo perché non potrebbe fare anche il presidente del Cnf e del Coa?

Il paragone è eccentrico per l’asimmetria tra gli oggetti del confronto. Intanto i magistrati sono dipendenti pubblici mentre gli avvocati sono liberi professionisti. Ma poi Cnf e Coa non hanno i profili normativi e funzionali del Csm: gli organismi forensi rappresentano gli avvocati; il Csm non rappresenta i giudici, ma ne deve garantire autonomia e indipendenza; e questo mi sembra legittimi una diversa modalità di formazione. Del resto, vero che ciascun avvocato potrebbe in teoria difendere un imputato da un’accusa gravissima; altrettanto vero però che lo faranno solo gli “scelti”: ecco, l’avvocato te lo scegli, se ti pare lo revochi e gli chiedi pure conto dell’operato; il giudice ti capita e te lo tieni no matter what.

Per giustificare la creazione dell’Alta Corte disciplinare per i magistrati avete sostenuto che il disciplinare degli avvocati ora è gestito da un organismo esterno e indipendente rispetto al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati. Ma in realtà i “Consigli Distrettuali di Disciplina” sono composti solo da avvocati eletti da avvocati, e le loro decisioni sono impugnabili davanti al Cnf e non davanti allo stesso Cdd. Non mi pare sia la stessa cosa di quello che prevede questa riforma costituzionale per i magistrati. Cosa ne pensate?

A giustificare l’Alta Corte sta, invero, l’andamento del disciplinare così com’è oggi. Dopodiché l’Alta Corte è composta da 9 membri su 15 che sono magistrati in esercizio da almeno vent’anni e che hanno esercitato o esercitano funzioni di legittimità; in pratica una sezione allargata della Corte di Cassazione. Cosa temete? D’altro canto, le funzioni di accusa, nel processo disciplinare forense, sono esercitate da un magistrato del pubblico ministero, che, manco a dirlo, può impugnare anche le assoluzioni e arrivare fino alla Corte di Cassazione. Non è roba da poco, mi pare.

I dati del disciplinare dei magistrati sono pubblici. Siete disposti a fare conoscere agli italiani anche i dati del vostro disciplinare?

I dati del disciplinare degli avvocati sono raccolti dal Cnf presso cui possono essere consultati. Aggiungo che il Cnf chiede conto ai Cdd locali dell’andamento delle decisioni inviando sovente ispezioni, specie dopo l’approvazione del regolamento di giugno del 2024. Dopodiché, per non lasciare zone d’ombra nella risposta: se non fossero già pubblici, io sarei certamente favorevole alla diffusione.

Quasi la metà dei processi penali sono celebrati con la partecipazione addirittura di tre “colleghi”: un avvocato che fa il Giudice onorario, un avvocato che fa il Vice- procuratore onorario e un avvocato che difende l’imputato. Questa situazione rimarrà invariata anche dopo la riforma Nordio. Separiamo anche gli avvocati?

È più una battuta che una domanda. Chiunque sia entrato in un’aula con la stessa frequenza del segretario Maruotti sa quanto i magistrati onorari assorbano dall’attività esercitata una percezione di sé e della funzione giurisdizionale stessa spesso più intensa degli stessi magistrati togati. Sarebbe invece forse interessante conoscere quante sentenze di condanna provengono dai giudici onorari rispetto a quelle dei togati; ma anche questo mi pare, infine, un argomento eccentrico.