E quindi se passa la proposta Delrio, chiunque critichi Israele sarà tacciato di antisemitismo. Mica male come bufala.

Ricapitoliamo. La proposta Delrio si limita a sollecitare misure di prevenzione nei confronti dell'antisemitismo, in particolare nel mondo della comunicazione e dell'istruzione. Punto. La proposta Delrio, quindi, non definisce assolutamente cosa sia l'antisemitismo né, tantomeno, equipara la critica a Netanyahu e al suo governo ad antisemitismo. E questo per una ragione molto semplice, perché l'antisemitismo, in Italia, è già definito nell'ordinamento.

In particolare, si accetta la definizione di antisemitismo data dall'IHRA (International Holocaust Remembrance Alliance) già recepita dai governi italiani. Da quale Governo in particolare? Da quello giallorosso, Conte Presidente, e precisamente il 27 gennaio 2020. In quell'occasione non si prese solo la formula breve per definire l'antisemitismo, ma si fecero propri tutti gli esempi riportati dall'IHRA (dove sono anche contenuti molti altri riferimenti).

Riassumiamo, quindi. Delrio non fa altro che chiedere l'attivazione di misure di prevenzione dell'antisemitismo, specificando che per antisemitismo si intende "quella cosa lì" già definita dal governo giallorosso quasi 6 anni fa. Perché quindi questa sollevazione social? Perché cominciano a circolare bufale, riportate da svariati giornali, sul fatto che, con la proposta Delrio, criticare Israele sia antisemitismo? 

E soprattutto, perché all'interno del PD (e della sinistra in genere) si levano voci contrarie? Dormivano quando facevano parte del Governo Conte? Perché si rimangiano ciò che avevano deciso? Ma possibile, parlando in generale, che questa sinistra sia riuscita nella mirabile impresa di far diventare la lotta all'antisemitismo una cosa di destra? Congratulazioni vivissime.