Cosa significa “antisemitismo”? Tutto nasce il 20 novembre, quando il senatore Pd Graziano Delrio deposita un disegno di legge dal titolo “Disposizioni per la prevenzione e il contrasto dell'antisemitismo e per il rafforzamento della Strategia nazionale per la lotta contro l'antisemitismo nonché delega al Governo in materia di contenuti antisemiti diffusi sulle piattaforme online”.

La volontà è evidente, cioè contrastare l’aumento dei casi di violenza fisica e insulti verbali contro persone di religione ebraica, certificato dal Coordinatore nazionale per la lotta contro l’antisemitismo presso la Presidenza del Consiglio dei ministri sulla base della relazione del Centro di documentazione ebraica contemporanea. Passa una settimana e diversi senatori dem, tra cui molti della minoranza riformista, si dicono d’accordo con il testo. Lo firmano Antonio Nicita, Simona Malpezzi, Alessandro Alfieri, Alfredo Bazoli, Pier Ferdinando Casini, Tatjana Rojc, Filippo Sensi, Valeria Valente, Walter Verini e Sandra Zampa. Mercoledì il testo viene assegnato alla commissione Affari costituzionali, ieri firmano anche Andrea Martella e Beatrice Lorenzin. Ed è proprio l’assegnazione del testo alla Commissione e le firme raccolte scatenano la reazione del parlamentare Avs e co- portavoce di Europa Verde, Angelo Bonelli. «Trovo sconcertante il ddl - tuona Bonelli - Se questo testo diventasse legge, chi contesta radicalmente i comportamenti dello Stato di Israele verrebbe definito antisemita e quindi sanzionato: la proposta adotta la definizione di antisemitismo scritta dall’Ihra (International Holocaust Remembrance Alliance), che qualifica come antisemita ogni critica radicale contro Israele».

Non solo. «La legge dei senatori del Pd, all’articolo 2, delega il governo Meloni a varare uno o più decreti legislativi con prescrizioni all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) - prosegue il co leader di Avs - Gli articoli 3 e 4 prevedono che ogni università nomini una sorta di controllore che vigili su eventuali attività interne, anche didattiche, considerate illegittime sempre sulla base dei criteri definitori dell’antisemitismo fissati dall’Ihra: l’antisemitismo va certamente perseguito e contrastato, come ogni forma di razzismo, ma non si possono colpire e perseguire le opinioni di chi critica Israele, il cui governo ha commesso crimini contro l’umanità e atti di natura genocidaria».

Bonelli arriva a chiedere il ritiro del ddl, perché «se la proposta dei senatori del Pd diventasse legge, come ha fatto notare l’ex senatore Dem Roberto Della Seta in un articolo sul quotidiano Il Manifesto, tanti giornalisti e intellettuali autorevoli - Anna Foa, Gad Lerner, Stefano Levi Della Torre - e anche il sottoscritto verrebbero sanzionati per le opinioni espresse sulla deriva suprematista e criminale dello Stato di Israele».

Ma cosa dice la definizione di antisemitismo citata da Bonelli e che effettivamente nel ddl viene posta come “base” per accertare i presunti casi in questione? «L’antisemitismo è una certa percezione degli ebrei che può essere espressa come odio per gli ebrei - si legge nel sito dell’Ihra - Manifestazioni di antisemitismo verbali e fisiche sono dirette verso gli ebrei o i non ebrei e/ o alle loro proprietà, verso istituzioni comunitarie ebraiche ed edifici utilizzati per il culto».

Con una specifica sul fatto che «le manifestazioni possono avere come obiettivo lo Stato di Israele perché concepito come una collettività ebraica. Tuttavia, le critiche verso Israele simili a quelle rivolte a qualsiasi altro paese non possono essere considerate antisemite». Dunque criticare il governo Netanyahu, le azioni di Israele a Gaza o dichiarazioni di questo o quel politico israeliano non possono essere considerate antisemitismo, anche a detta della stessa associazione. Un concetto sottolineato anche dalla vicepresidente del Parlamento Ue, Pina Picierno.

«Leggo che in queste ore c’è parecchia confusione, prodotta dai soliti e noti inquinatori di pozzi, sulla proposta di Graziano Delrio per un quadro normativo serio e garantista per contrastare l’antisemitismo, soprattutto nelle scuole, nelle università e on line - ha scritto Picierno - Vale la pena ricordare alcuni punti: il testo non sanziona nessuno e non limita il dibattito, anzi, invita le Università a essere luoghi di confronto libero; rende più efficace la rimozione di contenuti razzisti e d’odio già prevista dal Digital Service Act; richiama la definizione Ihra assunta dal Parlamento europeo e dal governo Conte nel 2020». L’esponente dem parla poi di «critiche strumentali che sanno di giustificazionismo e ipocrisia» spiegando che «per contrastare il nuovo antisemitismo servono serietà e strumenti concreti contro odio e discriminazioni».