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Striscione in favore di Alfredo Cospito, recluso al 41 bis
Flavio Rossi Albertini, legale di Alfredo Cospito, ha scritto al carcere di Opera per avere conferma del trasferimento del suo assistito all'ospedale San Paolo dal momento che «sono venuto a conoscenza della notizia non dall'istituto bensì dai giornalisti che l'hanno appresa da una nota ministeriale». La risposta dal carcere è stata una “conferma" alla notizia con l'informazione che il sostituto processuale potrà visitarlo lunedì 13 febbraio in ospedale e che anche il medico di parte potrà vederlo con modalità concordate con la Direzione del carcere e con l'ospedale.
«Manca il fiato, provo rabbia, paura, disperazione e impotenza», ha commentato Chiara Cospito, sorella dell’anarchico, al trasferimento in ospedale.
Intanto ieri è stata un’altra giornata di manifestazioni e scontri da parte degli anarchici, riuniti in piazza a Milano in difesa di Cospito. Sono 11 le persone accompagnate in questura, la cui posizione «viene valutata ai fini della segnalazione di eventuali responsabilità in ordine ai danneggiamenti» che si sono registrati lungo il percorso.
La manifestazione ha preso il via da piazza XXIV Maggio e si è conclusa dopo scontri accesi in viale Sabotino e diversi momenti di tensione. Il dispositivo di ordine pubblico predisposto dalla questura di Milano con la polizia di Stato, l'Arma dei carabinieri, la guardia di finanza e la polizia locale, «ha fronteggiato più volte gli oltre 400 manifestanti, giunti da più parti d'Italia, che, con agire intimidatorio e violento, hanno lanciato oggetti» verso le forze dell'ordine e i giornalisti.
Lungo viale Sabotino, via Vittadini e la Darsena, i manifestanti «hanno danneggiato e imbrattato esercizi commerciali e, nel corso delle azioni di contenimento operato dalla forze dell'ordine, sei poliziotti del Reparto Mobile sono rimasti feriti» e sono dovuti andare in ospedale per essere medicati.
Cappucci neri, volti coperti da sciarpe, bastoni e caschi l'abbigliamento delle prime file che dietro allo striscione contro il 41 bis nascondevano scudi in plastica per fronteggiare le forze dell'ordine. Già al primo metro è iniziato il lancio di gavettoni e fumogeni contro le divise; poi le vetrine di banche e negozi e le auto parcheggiate sono diventati gli obiettivi di una protesta contro un regime carceraio visto come tortura. Gli scontri si sono verificati in viale Sabotino quando la polizia ha bloccato la strada a un corteo che lasciava dietro di sé troppi danni. Invece di indietreggiare la protesta è diventata scontro, poco prima che arrivasse la notizia del trasferimento di Cospito, debilitato da oltre 110 giorni di sciopero della fame.
Due i momenti in cui i manganelli e i bastoni si sono fronteggiati con più forza, tra bombe carta, lancio di bottiglie di vetro, pietre e lacrimogeni. Sul terreno sono rimasti tavolini dei locali, piante ornamentali, bici e cestini della spazzatura, mentre il corteo ha iniziato una fuga tra strade strette, auto in transito e gente che si godeva l'aperitivo. Via Vittadini, viale Bligny e piazza XXIV Maggio questa volte percorso in senso contrario, fino in via Gola dove gli anarchici si sono 'dispersi'. Il bilancio finale è di tanti danni, 11 manifestanti in questura e sei agenti feriti.