“Su indicazione dei sanitari, il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria ha disposto oggi il trasferimento - in via precauzionale - del detenuto Alfredo Cospito dal carcere milanese di Opera all'ospedale San Paolo. Dalle 18.39, – si apprende in una nota – Cospito si trova in una delle camere riservate ai detenuti in regime di 41bis. La salute di ogni detenuto costituisce priorità assoluta”. La situazione è "molto complessa e delicata" dal momento che bisogna decidere fino a che punto queste cure possano spingersi e, in particolare, se possa essere sottoposto ad alimentazione forzata. L'ultima parola, viene spiegato sempre in ambienti giudiziari, spetta ai medici del San Paolo che dovranno considerare se possono e vogliono superare la volontà del recluso di non essere nutrito.

L’anarchico in sciopero della fame dal 20 ottobre, è deciso a continuare la sua lotta se non gli sarà revocato il 41 bs. Il suo legale Flavio Rossi Albertini, venerdì durante una conferenza stampa alla Camera convocata insieme a Luigi Manconi, fondatore di A buon diritto, dopo il rigetto per la revoca del 41 bis del ministro della Giustizia Nordio,ha detto chiaramente: «Il mio assistito è molto molto in là rispetto a quella che definivamo fase critica. Finirà lo sciopero della fame quando uscirà dal 41 bis ma è quasi scontato che muoia in carcere. È dimagrito di 47 chili in 114 giorni di digiuno. Da settimane penso che si arrivi al tracollo, quando ho incontrato Cospito pensavo che fosse imminente». E si attende per il 24 febbraio la decisione della Cassazione, una data che rischia di diventare troppo in là rispetto alle condizioni di salute di Alfredo Cospito. 

Qualche giorno fa il garante nazionale dei detenuti Mauro Palma, aveva parlato di «una persona di 55 anni che non si nutre da troppo tempo». Racconta il Garante: «Ho visto Cospito a Opera: è in condizioni decenti, ma la situazione potrebbe precipitare da un momento all’altro».

Nel pomeriggio a Milano ci son’è stata una manifestazione degli anarchici in solidarietà di Alfredo Cospito. In viale Sabotino i funzionari dell'ordine pubblico hanno schierato un cordone di sicurezza per bloccare l'avanzata del corteo. I manifestanti in prima fila, tutti vestiti di nero e con i caschi, sono venuti a contatto. A quel punto sono partite almeno quattro cariche di alleggerimento per far indietreggiare il corteo. Diversi petardi e bottiglie sono stati lanciati in direzione delle forze dell'ordine.