L'associazione Nessuno tocchi Caino ha da poco concluso il suo laboratorio "Spes contra spem" nel carcere romano di Rebibbia che ha visto la partecipazione, con i dirigenti della associazione Sergio D'Elia, Segretario, Rita Bernardini, Presidente ed Elisabetta Zamparutti, Tesoriere e propri militanti, di parlamentari di tutti gli schieramenti politici iscritti a Nessuno tocchi Caino.

Da Marco Scurria (FdI), Simonetta Matone (Lega), Andrea Orsini (FI) , Walter Verini (PD), Valentina Grippo (Azione), Benedetto Della Vedova (+Europa) a Maria Elena Boschi e Roberto Giachetti (Italia Viva).

Nella sala stracolma del G8 si è svolto un confronto tra detenuti e parlamentari sulla proposta di liberazione anticipata speciale elaborata da Nessuno tocchi Caino e depositata alla Camera da Roberto Giachetti (IV) sulla quale il Presidente del Senato Ignazio La Russa, come anche il vice presidente del CSM Fabio Pinelli, hanno manifestato il loro sostegno.

In apertura Sergio d'Elia, ha apprezzato le parole recentemente espresse dalle massime cariche dello Stato, il Presidente della Repubblica, il Presidente del Senato e il Vice Presidente del CSM Fabio Pinelli perché sia affrontato con urgenza il problema del sovraffollamento carcerario. Il laboratorio è stato dedicato a loro ed stato salutato da un messaggio del Presidente del Senato Ignazio La Russa. Lo ha letto il Senatore Marco Scurria.

Per Scurria, affrontare l'emergenza del sovraffollamento è "una battaglia di civiltà" che lo impegna come parlamentare prima ancora che come appartenete a un partito politico.

Con questo stesso spirito è intervenuta Simonetta Matone che ritiene che il provvedimento per la liberazione anticipata speciale serva anche a evitare altre condanne da parte della CEDU sulle condizioni inumane e degradanti nelle carceri.

Il Senatore Walter Verini, che ieri era in visita al carcere di Rieti dove ci sono stati disordini e dove ha constato un gravissimo sovraffollamento (500 detenuti su 250 posti con una forte carenza di personale) ha ringraziato Gianni Alemanno per condurre una battaglia autenticamente politica perché nell'interesse di tutti.

Maria Elena Boschi ha sottolineato la necessità di fare uno scatto in avanti e di coinvolgere nella conoscenza delle condizioni detentive gli stessi magistrati.

Benedetto Della Vedova ha ricordato l'aggravante che si abbatte sulla popolazione detenuta, stipata in celle sovraffollate, per la calura estiva che rende ancora più urgente intervenire ora.

Per Andrea Orsini il carcere non può divenire un luogo di persecuzione e si sente impegnato per un lavoro serio come i detenuti meritano. Per Valentina Grippo l'ascolto delle voci dei detenuti è fonte di conoscenza.

A questo proposito sono intervenuti Gianni Alemanno e Fabio Falbo, detenuti al G8, per dare una fotografia impietosa del carcere, con detenuti anche di 90 anni, di carenza di personale tale per cui ad es nel reparto G8 di 300 detenuti manca perfino il capo reparto e dove vengono miracolosamente e continuamente sventati tentativi di suicidio anche grazie al pronto soccorso dei detenuti.

Roberto Giachetti ha detto "la legge che proponiamo interviene su un istituto che già esiste e può partire anche dal Senato e a nome anche di altri parlamentari. Non mi interessano le bandierine, ma il risultato".

Elisabetta Zamparutti ha sottolineato come rispetto ad un anno fa si sia estesa la consapevolezza della crisi umanitaria che si consuma in carcere ed elevata la coscienza come hanno manifestato dagli interventi sulla insostenibilità delle condizioni detentive della massime cariche delle Stato. Condizioni che devono essere conosciute nella loro gravità dalla opinione pubblica ancora tenuta all'oscuro su questo.

Ha concluso il laboratorio Rita Bernardini che, al suo 27 giorno di sciopero della fame (iniziato il 15 giugno) ha accolto il corale appello a sospenderlo, per il momento, facendo fiducia sui prossimi passi volti ad incardinare il provvedimento sulla liberazione anticipata speciale in Parlamento. La Presidente di Nessuno tocchi Caino ha chiesto anche di poter incontrare il Ministro della Giustizia Carlo Nordio "fossanche per sentirmi dire da lui che è in totale disaccordo con me".