Il nuovo procuratore di Genova Nicola Piacente brucia i tempi: si insedierà al Palazzo di Giustizia il 12 ottobre, con un mese di anticipo rispetto all'arrivo previsto a novembre. A chiedere "l'anticipazione del possesso" è stato lo stesso Piacente: l'ufficio era rimasto vacante dal 5 luglio dello scorso anno, ultimo giorno di lavoro di Francesco Cozzi prima della pensione. Da allora a guidare la Procura è stato l'aggiunto con più anzianità di servizio sulle spalle, Francesco Pinto. Ma è stata soprattutto l'avvocatura a protestare per la grave carenza di organico presso il Tribunale di Genova, proclamando l'astensione dalle udienze - deliberata dall’assemblea delle Camera penali liguri - lo scorso 12 settembre. E questo nonostante l'impegno assunto dal Csm di affrettare i tempi in un momento particolarmente delicato per la magistratura genovese. Lo scorso 10 settembre infatti il plenum «ha approvato all’unanimità una delibera della VII Commissione, presentata in via d’urgenza, che propone di applicare al Tribunale di Genova l’unico magistrato in servizio della pianta organica flessibile, per dimostrare un primo concreto segno di attenzione per le esigenze dell’ufficio, che presenta gravi carenze di organico, mentre è impegnato in processi importanti come quello sul crollo del Ponte Morandi». Pur apprezzando l’intervento del Csm, Fabiana Cilio, che delle Camere penali liguri è presidente, aveva chiarito che non potesse ritenersi sufficiente. «A gennaio andrà in pensione un altro giudice, due magistrati dell’ufficio gip andranno via e così saremo punto e a capo - aveva spiegato -. Noi continueremo a monitorare la situazione per vedere se arriveranno i nuovi giudici e se si riuscirà a sopperire a questa carenza cronica».

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«C’è un problema di numeri e di gestione dei numeri. Siamo in una situazione inaccettabile. Chi è indagato o parte offesa in un processo e vede la prospettiva della sua decisione rinviata sine die si trova a dovere affrontare una tragedia personale. E qui a Genova, a parte il processo per il crollo del Morandi, non si fa altro», aveva sottolineato Domenico Caiazza, presidente dell’Unione delle camere penali italiane, spiegando le ragioni dell’astensione indetta per lamentare la carenza di organico nel tribunale genovese e il conseguente rinvio al 2025 della fissazione delle udienze, visto l’avvio del processo Morandi e dell’arrivo di altri due maxi dibattimenti.

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Dal 10 settembre il tribunale di Genova ha un nuovo giudice. Il plenum del Consiglio superiore della magistratura ha infatti approvato all’unanimità una delibera della VII Commissione, presentata in via d’urgenza, che propone di applicare al tribunale di Genova l’unico magistrato in servizio della pianta organica flessibile, per dimostrare un primo concreto segno di attenzione per le esigenze dell’ufficio, che presenta gravi carenze di organico, mentre è impegnato in processi importanti come quello sul crollo del Ponte Morandi. Il nuovo giudice è Alice Serra, che ha preso servizio dal 10 settembre, per 6 mesi, in sostituzione della collega Fulvia Maggio.