Per le regionali «lavoriamo ad alleanze vincenti, inclusive, testardamente unitari, tra chi si oppone a questa destra». Parola della segretaria del Pd, Elly Schlein, che ha l’arduo compito nelle prossime settimane di provare a tenere unito tutto il centrosinistra nelle Regioni al voto in autunno, dopo che nelle Marche Azione di Carlo Calenda ha già dato il benservito a Matteo Ricci, candidato unico del campo largo sostenuto da ben 19 sigle.

«Stiamo lavorando per alleanze più competitive e forti in tutte e 6 le regioni che vanno al voto», ha detto Schlein ad un incontro al Nazareno sui trasporti rivendicando il «lavoro che stiamo facendo e di come il partito sta funzionando grazie alla nostra proposta rinnovata, credibile, che parla di come migliorare la vita delle persone». Ma la risposte sulle candidature «più competitive» è arrivata a una specifica domanda sul possibile bis di Eugenio Giani in Toscana che, non è un segreto, la leader dem non vede come la milgiore delle opzioni, per usare un eufemismo.

Ma con ogni probabilità Schlein dovrà rimettersi alla volontà del Pd locale, che negli ultimi giorni ha più volte ribadito il sostegno all’attuale presidente, vicino a Matteo Renzi. «Sono rimasto profondamente colpito e sotto questo aspetto ringrazio davvero tutti coloro che in questi giorni stanno manifestando un sostegno e un calore umano e politico verso la prospettiva di una ricandidatura - ha spiegato ieri Giani in conferenza stampa in Regione - Devo dire che mi ha fatto molto piacere vedere circoli di partito, sindaci, addirittura più della metà in Toscana, e contemporaneamente tante istanze della società civile, economica, sindacale, sociale quindi io non posso che offrire la mia disponibilità per la prossima legislatura».

Giani si è poi detto disponibile «naturalmente nelle regole del partito e della coalizione» e dunque di fatto rimettendosi alle volontà dle Nazareno ma di certo da una posizione di forza, e con il sostegno anche di esponenti della stessa segretaria Schlein, come il Responsabile iniziative politiche, Contrasto alle diseguaglianze e Welfare, Marco Furfaro.

Se dunque nelle Marche Ricci lancerà domani la propria campagna elettorale e in Toscana la quadra sembra dunque essere quasi stata raggiunta, in Campania il campo largo è ancora in alto mare.

Schlein e Conte sono d’accordo nel candidare l’ex presidente della Camera, Roberto Fico, inviso tuttavia al presidente uscente e fucina di voti, Vincenzo De Luca. L’impressione è che in qualche modo Pd e M5S possano riuscire a convergere su Fico con un accordo più ampio che preveda un “compenso” politico, magari nelle liste dem, per lo stesso De Luca attraverso i suoi uomini più fidati. Ma dovesse saltare il nome dell’ex terza carica dello Stato ecco che tutto tornerebbe in gioco.

«Ogni giorno lavoriamo per favorire l’unione» della coalizione di centrosinistra, «lasciate stare i giornali», ha commentato il leader M5S. «Nelle Marche abbiamo già “laureato” come candidato della coalizione Ricci e io non ho chiesto in cambio nulla - ha proseguito - Abbiamo fatto una decina di assemblee di tutti gli eletti per cercare di capire qual era il programma migliore e decidere qual era il candidato. Io non ho chiamato Schlein: “Se ti dico Ricci sì, mi devi dire in Campania...”. Noi queste cose non le facciamo. Noi per ogni territorio vediamo qual è il progetto e la coalizione migliore. Io credo che sia anche legittimo per il M5S in Campania rivendicare la possibilità di guidare la Regione, ma non sto condizionando un do ut des. La politica così noi non la facciamo».

Proprio in Campania il problema del candidato lo ha però anche il centrodestra, con FdI pronta a far scendere in campo il sottosegretario agli Esteri Edmondo Cirielli e FI che invece reclama la Regione con un proprio nome, «Se il centrodestra immagina di costruire le prospettive di vittoria sulla delusione di Giani, di De Luca o di Emiliano, ha già perso - ha detto Fulvio Martusciello, europarlamentare e segretario regionale di Forza Italia in Campania - Quello di cui dobbiamo farci invece carico è la scelta di un candidato presidente che sia inclusivo, capace di rappresentare la coalizione e di portarla alla vittoria».