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Test antidroga obbligatori per parlamentari e magistrati: la proposta di legge di Saverio Romano

Il deputato di Noi Moderati presenta un disegno di legge per accertamenti semestrali su figure chiave della pubblica amministrazione. Per i positivi previsti percorsi terapeutici e sospensione dall’incarico

19 Febbraio 2025, 09:22

14 Dicembre 2025, 21:02

Test antidroga obbligatori per parlamentari e magistrati: la proposta di legge di Saverio Romano

Il deputato Saverio Romano, coordinatore politico di Noi Moderati, ha annunciato la presentazione di una proposta di legge che introduce l’obbligatorietà dei test antidroga per alcune categorie di funzionari pubblici. L’obiettivo è garantire che chi ricopre ruoli di particolare responsabilità amministrativa o che, nell’esercizio delle proprie funzioni, potrebbe mettere a rischio la sicurezza pubblica, sia sottoposto a controlli periodici.

Test obbligatori ogni sei mesi per alcune categorie

Secondo il testo della proposta, il provvedimento prevede accertamenti tossicologici semestrali per:

  • Membri del Parlamento e del governo
  • Consiglieri regionali e amministratori degli enti locali
  • Magistrati, giudici e pubblici ministeri
  • Medici e personale del Servizio Sanitario Nazionale
  • Dirigenti della pubblica amministrazione

Per i titolari di cariche elettive, invece, il test non sarà obbligatorio. Tuttavia, chi sceglierà di non sottoporsi all’accertamento non potrà impedire che la propria decisione venga resa pubblica, con le stesse modalità previste per la divulgazione dei risultati degli esami effettuati.

Sospensione e decadenza per chi risulta positivo

Il deputato Romano ha sottolineato come questa misura possa rappresentare anche un ulteriore strumento nella lotta alla criminalità organizzata. «Contrastare questo fenomeno con norme rigide e attività di monitoraggio significa anche impegnarsi concretamente contro le infiltrazioni criminali», ha dichiarato.

Chi dovesse risultare positivo ai test antidroga dovrà obbligatoriamente seguire un percorso terapeutico. In caso di recidiva, scatteranno la sospensione dall’incarico e, nei casi più gravi, la decadenza dalla funzione ricoperta.