Il taglio dei vitalizi, una delle battaglie simbolo del Movimento 5 Stelle, viene cancellato con un colpo di spugna, in tarda serata. Sono le 21.30 quando dalle stanze della Commissione contenziosa del Senato trapela la notizia dell'annullamento della delibera dall’ufficio di presidenza di Palazzo Madama, che il 16 ottobre 2018 aveva deciso di dire basta «ai privilegi della casta». Ma ieri sera, dopo l'esaminare dei ricorsi presentati dai senatori, tutto è tornato a com'era prima, con tre voti a favore e due i contrari. A votare no  i due senatori della Lega, Simone Pillon e Alessandra Riccardi (ex M5s da poco passata al gruppo di Matteo Salvini).  I sì sono arrivati dal presidente Giacomo Caliendo, di Forza Italia, e dai due membri non senatori, i professori Gianni Ballarani e Giuseppe Della Torre, nominati dal Presidente del Senato.

Il no della Commissione contenziosa

«La commissione contenziosa del Senato ha accolto in parte i ricorsi e ha annullato la delibera sui vitalizi in alcune parti. Ora aspettiamo di leggere le motivazioni e vediamo se ci saranno eventuali impugnazioni. Non aggiungo altro, visto il mio ruolo», ha commentato a caldo Caliendo. A rappresentare 300 ex senatori e 700 ex deputati che hanno presentato ricorso è Maurizio Paniz, ex parlamentare di Forza Italia. «Ho lo stato d’animo di uno che vede riaffermarsi lo stato di diritto, niente di più - ha dichiarato in un’intervista alla Nazione -. Abbiamo passato anni a piegarci a questa logica populista vuota e inconcludente. Lo sapevano tutti che questa battaglia contro i diritti acquisiti, i nostri come quelli di tanti cittadini in altri campi, non stava in piedi. Ma ci andavano contro solo perché eravamo diventati i simboli della casta». «La delibera del Senato è stata annullata perché faceva acqua da più parti - ha aggiunto -. In sostanza non stava in piedi, ed era discriminatoria verso gli ex parlamentari perché si colpivano solo loro. E tutto ciò è contro la legge. Adesso la Camera dovrà adottare una sua decisione, e tutto è possibile. Anche se già dal primo esame che è stato fatto erano emerse perplessità. Il Senato ha invece proprio demolito il provvedimento». Quanto ai due voti contrari della Lega, Paniz ammette: «In effetti sono un pò deluso da loro. Salvini ha acquisito grande consenso tra gli elettori proprio perché ha chiesto il rispetto delle regole. Gli immigrati, l’ordine. Parole che abbiamo sentito pronunciare tante volte. Adesso che c’era da assumere un atteggiamento analogo si sono fatti prendere dal fuoco anticasta. Lo trovo deludente».

Crimi: «La Casta si tiene il malloppo». Anche Salvini e Zingaretti contro la decisione

Ma la notizia deflagra come una bomba tra i partiti. A promettere guerra è il grillino Vito Crimi.  «Ci provavano da mesi: lo hanno fatto di notte, di nascosto. È uno schiaffo a un Paese che soffre. La casta si tiene il malloppo, noi non molleremo mai per ripristinare lo stato di diritto e il principio di uguaglianza. Chi dobbiamo ringraziare per questa operazione, la presidenza del Senato?», ha dichiarato. Ma Crimi non è il solo: anche la Lega e il Pd (che non è rappresentata in Commissione) si dichiarano contrari alla decisione. «Abbiamo votato contro - ha dichiarato ad Agorà il leader del Carroccio, Matteo Salvini -, mi spiace che non siamo stati sufficienti ma siamo stati gli unici in quella commissione a votare contro. La posizione della Lega era è rimane coerente sia sul taglio dei vitalizi che dei parlamentari. In un momento come questo è un segnale disgustoso e vergognoso. Spero si trovi il modo di tornare indietro». Mentre il segretario dem Nicola Zingaretti segue la scia degli alleati grillini: «Sui vitalizi una scelta insostenibile e sbagliata. La cassa integrazione è in ritardo e si rimettono i vitalizi. Non è la nostra Italia».