«Se un magistrato posa la toga per fare politica, poi deve continuare quel percorso. È importante che nella macchina burocratica dello Stato ci sia qualcuno che capisca realmente di giustizia. Solo grazie a un’esperienza personale si può dare un apporto reale. Palamara deve puntare a essere il prossimo Guardasigilli». Lo dice Edoardo Sylos Labini, attore e regista italiano in un’intervista a Spraynews, sottolineando di condividere la scelta di Luca Palamara di candidarsi alle prossime suppletive nel collegio uninominale di Roma Monte Mario-Primavalle, lasciato libero dalla grillina Emanuela Del Re, nominata rappresentante speciale dell’Ue per il Sahel ed esortando il centrodestra a sostenere chi si è battuto, a suo parere, contro «un sistema malato legato a vecchi apparati comunisti». «Stiamo parlando di chi ha aperto un nuovo squarcio sul sistema della giustizia. È normale, pertanto, che ci metta la faccia sino all’ultimo. Chi meglio di lui conosce i problemi di questo settore, potendo quindi fare qualcosa dal di dentro?», afferma Sylos Labini, dicendosi d’accordo sulla scelta di presentarsi con un simbolo civico perché la «giustizia è un tema che riguarda tutti gli italiani e non solo una parte, andando oltre quelle che sono la tradizionale destra o sinistra. Detto ciò, ritengo che il centrodestra, comunque, dovrebbe convergere e ritrovarsi su un profilo così autorevole e che ha fatto una battaglia molto coraggiosa contro un sistema malato legato a vecchi apparati comunisti». Per l’attore Palamara «è la novità degli ultimi mesi. Il libro, che lo vede protagonista, infatti, ha aperto un nuovo filone popolare. Dovrà, pertanto, solo cercare di raccontare bene la sua battaglia per la giustizia, che non riguarda esclusivamente politici e magistrati, ma soprattutto singoli cittadini. Stiamo parlando di argomenti a cui ognuno di noi è in un certo modo sensibile. Ogni cittadino può trovarsi coinvolto in casi di malagiustizia». Alla domanda se sarebbe pronto a sostenerlo in prima persona, risponde: «Il mio spettacolo vale più di cento comizi».