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Sciopero Generale Blocchiamo Tutto indetto da CGIL e USB in solidarietà con la Global Sumud Flotilla, Bologna (Italia) Venerdì 3 Ottobre 2025 - Cronaca - (foto di Guido Calamosca/LaPresse) General Strike Let's Block Everything called by Workers General Confederation and Base Union Syndicate in solidarity with Global Sumud Flotilla, Bologna (Italy) Friday, October 3, 2025 - News - (photo by Guido Calamosca/LaPresse)
Matteo Salvini contro Maurizio Landini. Giuseppe Conte ed Elly Schlein contro Giorgia Meloni. In mezzo, centinaia di migliaia di persone che hanno manifestato pacificamente in diverse grandi città, e qualche scontro tra alcuni gruppi di facinorosi e le Forze dell’ordine, nessuno dei quali si è tuttavia tradotto in gravi incidenti.
È il riassunto della giornata di sciopero generale indetta da Cgil, Cobas e sindacati di base, e che ha riempito le piazze e non solo di Roma e Milano, Genova e Bologna, Torino e Napoli, solo per citarne alcune. Uno sciopero proclamato per manifestare vicinanza a Gaza e alla Palestina e per protestare contro quanto avvenuto alle imbarcazioni della Global Sumud Flotilla, intercettate dall’esercito israeliano mercoledì sera a circa 60 miglia nautiche dalla Striscia, quando erano ancora in acque internazionali.
«Ultimo avviso, visto che ci sono altri 40 scioperi proclamati da qui alla fine dell’anno: se prevarrà il buon senso, ci comporteremo in una certa maniera, se prevarranno arroganza, violenza e sopraffazione sapremo come reagire - aveva detto sui social a poche ore dall’avvio dello sciopero il vicepresidente del Consiglio, ministro delle Infrastrutture e leader della Lega Matteo Salvini - L'idea è di chiedere pesanti sanzioni, non mille o duemila euro. Lo organizza Landini? Lo paghi Landini».
Pronta la risposta del segretario della Cgil, che sin dalle prime ore del mattino si è schierato alla testa del corteo a Roma. «Io nella mia vita non avevo mai visto un rappresentante dello Stato minacciare i suoi cittadini se esercitano un diritto sancito dalla costituzione, il diritto di sciopero - ha scandito - Quelle sono minacce, minacce a persone perbene che non dovrebbero essere minacciate ma ringraziate perché stanno tenendo alto l'onore del nostro paese».
Dura anche la critica del leader di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni, secondo il quale «abbiamo un ministro bullo che mette in discussione il diritto di chi sciopera con minacce indegne per i lavoratori e le lavoratrici». E anche riguardo alle parole di Giorgia Meloni sul weekend lungo ha osservato: «È indecente, indecoroso: ricordo che i lavoratori che scioperano rinunciano a un giorno di stipendio, battute come queste sono vergognose».
All’inquilina di palazzo Chigi viene contestato in particolare il suo atteggiamento nei confronti dei partecipanti alla Flotilla, le parole contro lo sciopero e il fatto di non aver fatto quanto in suo potere, a detta dei manifestanti e dei leader dell’opposizione, per impedire quel che accade a Gaza. «Giù le mani dal diritto di sciopero - ha ripetuto anche la segretaria del Pd, Elly Schlein - È gravissimo che l’attacco sia arrivato dalla presidente Meloni, così come le minacce di limitarlo: noi siamo dalla parte delle lavoratrici e dei lavoratori». La leader dem ha sfilato insieme all'ala giovanile del partito per alcuni minuti dietro allo striscione “Fermiamo il massacro”, cantando Bella ciao.
«Se oggi l'Italia si ferma è per l'inerzia del governo, lo sciopero è colpa della loro ignavia e codardia - ha detto il presidente M5S Giuseppe Conte, dalla manifestazione per la Flotilla in Calabria, dove si trovava per la campagna elettorale delle regionali previste domani e lunedì - Da Meloni c’è stato un atteggiamento provocatorio ed estremista: e lei è il primo agitatore di piazza, fomenta odio e alza i toni provocando e alimentando lo scontro. Lo fa per soffocare il dissenso, perché non vuole il confronto. Noi non ci caschiamo, la stragrande maggioranza dei manifestanti è pacifica e dimostra una passione civile che il governo non ha mai dimostrato».
E se per il segretario di Azione Carlo Calenda «in un Occidente inerme e addormentato le manifestazioni per Gaza sono un segnale positivo purché si mantengano toni pacifici e non si compiano atti violenti», per il leader di Iv Matteo Renzi, impegnato questo fine settimana nella Leopolda, la kermesse che riunisce a Firenze i suoi fedelissimi e non solo, «è giusto difendere i diritti costituzionali degli italiani della Flotilla e dei milioni di lavoratori che scioperano ma è giusto anche non dimenticare i diritti costituzionali dei milioni di italiani che non vogliono essere bloccati nelle stazioni o nelle strade».
E proprio le strade, i porti e le stazioni sono stati il teatro delle manifestazioni più importanti, con l’arrivo delle persone fin sui binari a Firenze e Genova, l’occupazione di una parte dei porti commerciali di Napoli e di Livorno e l’entrata dei cortei nelle tangenziali di Milano e Bologna, a cui si è aggiunto nel pomeriggio il tentativo di bloccare l’aeroporto di Pisa, durato qualche ora. Le Forze dell’ordine hanno risposto con cariche di alleggerimento e con il lancio di lacrimogeni nelle situazioni più complicate.
Tra chi ha scelto di scioperare anche i detenuti di Bologna dipendenti della società “Fare impresa” al carcere della Dozza. «Per noi lavorare è un atto di libertà. Nonostante ciò, rinunciamo a un giorno di libertà e al nostro stipendio», si leggeva in una lettera che ha letto nel corso della manifestazione.
Domani è attesa invece un’altra manifestazione nazionale a Roma, con la probabile presenza di gruppi di antagonisti per la quale il ministero dell’Interno ha predisposto le più accurate misure di sicurezza. Prevista domani anche una conferenza stampa di Annalisa Corrado (Pd), Marco Croatti (M5S), Arturo Scotto (Pd) e Benedetta Scuderi (Avs), i quattro parlamentari che erano a bordo della Flotilla e che sono atterrati ieri a Fiumicino dopo essere stati espulsi da Israele. «Abbiamo passato una nottata molto complessa e difficile, anche umanamente, però dobbiamo essere tutti concentrati e mantenere alta l'attenzione per riportare tutti gli italiani ancora detenuti nei centri», mentre per Scuderi «ci sono state delle violazioni, ne parleremo tutti insieme».