La nuova ondata di modifiche alla legge di Bilancio alimenta tensioni politiche e apre un fronte interno alla stessa maggioranza. Mentre prosegue il confronto sulla natura e la portata dei condoni, il ritiro dell’emendamento firmato da Fratelli d’Italia sugli scioperi nei trasporti riporta al centro il rapporto tra governo, sindacati e servizi essenziali.

Il senatore di Fratelli d’Italia Matteo Gelmetti ha annunciato il ritiro della proposta che avrebbe imposto ai lavoratori del trasporto pubblico l’obbligo di comunicare in forma scritta, con una settimana di anticipo, l’adesione a uno sciopero. «Ritengo opportuno ritirare l’emendamento – spiega Gelmetti – perché mancano le condizioni per una discussione ampia e approfondita». Il parlamentare non rinuncia però alla battaglia di fondo: denuncia un presunto “dumping degli scioperi”, chiede una disciplina più rigida nei servizi essenziali, assicura la presentazione di un disegno di legge organico sul tema.

Il vero nodo è il condono 2003: la proposta FdI esplode in piena campagna elettorale

A infiammare il dibattito è però un altro emendamento di Fratelli d’Italia, che mira a riaprire i termini del condono edilizio del 2003, con un focus particolare sulla Campania, regione chiamata al voto il 23 e 24 novembre. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha difeso l’iniziativa definendola «un’operazione di buon senso», sostenendo che ai cittadini campani dovrebbe essere consentito ciò che fu permesso «alle altre 19 regioni italiane». Poi l’affondo politico: «Non capisco – osserva – perché chi contesta questa riapertura propone invece sanatorie per irregolarità dei migranti».

Pioggia di critiche delle opposizioni

Le reazioni non si sono fatte attendere. Elly Schlein, segretaria del Pd, è durissima: «È la vecchia politica che sotto elezioni riesuma un condono del 2003: non mi sorprende». Per Angelo Bonelli (Avs), Piantedosi avrebbe «piegato il Viminale alla propaganda» e legittimato l’illegalità edilizia, mentre i Cinque Stelle parlano di «confusione istituzionale» e di un ministro che «scambia gli immobili con gli esseri umani». Secondo Carmela Auriemma (M5S): «Piantedosi usa il suo ruolo per fare campagna elettorale in Campania, distorcendo il dibattito pubblico».

Forza Italia sostiene la misura: «Serve equità verso la Campania»

Il centrodestra, però, non è compatto nelle reazioni. Gli esponenti campani di Forza Italia – Fulvio Martusciello, Tullio Ferrante e Franco Silvestro – sostengono apertamente la riapertura del condono. «È un tema cruciale – spiegano – necessario per sanare una disparità di trattamento nei confronti della Campania. Valuteremo un intervento mirato nella manovra».

La manovra entra così in una fase politica delicata: oltre 5.700 emendamenti presentati, una maggioranza divisa tra rigore e misure territoriali, opposizioni pronte ad accusare il governo di “deriva elettoralistica”. Il ritiro dell’emendamento sugli scioperi non chiude lo scontro, mentre la riapertura del condono 2003 rischia di diventare un caso nazionale proprio in piena campagna elettorale campana.