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ANTONIO TAJANI MINISTRO
«Non c’è nessuna crisi diplomatica» tra Roma e Parigi. A dirlo è il ministro degli Esteri Antonio Tajani dopo le polemiche seguite alle parole di Matteo Salvini, che aveva definito Emmanuel Macron «un po’ troppo permaloso» per la proposta di invio di truppe europee in Ucraina. La Francia aveva reagito convocando l’ambasciatrice italiana a Parigi, Emanuela D’Alessandro.
Tajani ha precisato: «La politica estera la fanno il presidente del Consiglio e il ministro degli Esteri. Se si devono far valere delle ragioni, si vince con la forza delle idee e non con la violenza delle parole». Ha poi ricordato i colloqui frequenti tra Roma e Parigi, sottolineando la preparazione comune al G7.
La posizione della Lega
La Lega però non arretra. «La schiettezza che ci contraddistingue può sembrare ruvida, ma è la voce della ragione. Meglio essere chiari oggi che avere pantani militari domani», ha affermato il capogruppo al Senato Massimiliano Romeo. Salvini ribadisce: «L’Italia non deve farsi trascinare in ipotesi di invio di soldati in Ucraina».
Forza Italia, dal canto suo, ha chiarito che pur escludendo l’invio di truppe, l’Italia potrebbe dare un contributo importante nelle operazioni di sminamento marittimo e terrestre.
Meloni silenziosa, messaggi da Palazzo Chigi
La premier Giorgia Meloni, in vacanza in Puglia, non è intervenuta direttamente nella polemica. Tuttavia, in occasione della Festa dell’Indipendenza ucraina del 24 agosto, Palazzo Chigi ha pubblicato un messaggio di sostegno: «L’Italia è con il popolo ucraino nella sua lotta coraggiosa per la libertà e per una pace giusta e duratura».
Le reazioni politiche
Dalle opposizioni il tono è duro. Carlo Calenda (Azione) definisce «disonore» l’atteggiamento di chi, come M5S e Lega, vorrebbe «abbandonare l’Ucraina per compiacere Putin». Riccardo Magi (+Europa) attacca un video diffuso dall’ambasciata russa in Italia che negava significato alla festa dell’indipendenza ucraina: «Vergognoso e farneticante», chiede a Tajani di convocare l’ambasciatore.
Intanto, lo stesso ministro degli Esteri ha preso parte a un incontro del G7 a Rimini insieme all’omologo di Kiev, Andrii Sybiha: «L’unità transatlantica è fondamentale per una pace giusta e duratura. Servono garanzie di sicurezza solide che favoriscano stabilità in Europa», ha detto.