È polemica sulla direttrice dell’Ufficio stampa Rai, Incoronata Boccia, dopo il suo intervento al convegno “La storia stravolta e il futuro da costruire”, tenutosi al Cnel. Nel corso di un ragionamento più ampio sul fact checking e sull’informazione in tempo di guerra, Boccia ha citato il caso di Gaza, sostenendo che «non esiste una sola prova che siano state sventagliate mitragliate contro civili inermi» e criticando il giornalismo occidentale per aver «raccontato senza alcuna verifica delle fonti». La direttrice ha poi ironizzato: «Proporrei una candidatura per Hamas all’Oscar della miglior regia, a cui noi giornalisti ci siamo piegati senza spirito critico». Parole pronunciate a titolo personale, ma che hanno immediatamente innescato una tempesta politica e mediatica.

M5S e Pd chiedono le dimissioni: «Frasi inaccettabili»

Il Movimento 5 Stelle ha annunciato la presentazione di un’interrogazione in Commissione di Vigilanza Rai all’amministratore delegato Giampaolo Rossi, chiedendo «quali provvedimenti l’azienda intenda adottare» e invocando le dimissioni della direttrice. Dal Partito Democratico, i membri in Vigilanza hanno chiesto una presa di distanza immediata da parte dei vertici di Viale Mazzini. Durissima la presidente della Commissione, Barbara Floridia (M5S): «È grave che una dirigente del servizio pubblico possa negare fatti documentati e contraddire i principi di verità e responsabilità. Se la Rai non prenderà le distanze, quelle parole finiranno per rappresentare la posizione ufficiale dell’azienda».

Anche l’Usigrai, il sindacato dei giornalisti del servizio pubblico, ha espresso sconcerto per le dichiarazioni di Boccia. «Con quelle parole – ha scritto il sindacato – la capo ufficio stampa della Rai ha attaccato i giornalisti dell’azienda, compresi i direttori nominati dall’attuale vertice». L’Usigrai ha chiesto ai vertici una posizione ufficiale, sottolineando che «non è chiaro se Boccia abbia parlato a titolo personale o in rappresentanza della Rai».

Dalla maggioranza, è arrivata la controreplica. Le deputate di Fratelli d’Italia, Sara Kelany ed Ester Mieli, componenti della Vigilanza, hanno difeso la dirigente, puntando il dito contro Floridia: «Ancora una volta dimostra la sua inadeguatezza a guidare un organismo così importante e strategico per il Servizio pubblico». Sulla stessa linea Maurizio Gasparri (Forza Italia): «Siamo alle comiche. Floridia pensa di essere un grande censore che manipola il pensiero dei giornalisti Rai».

In difesa di Boccia è intervenuta anche l’associazione Setteottobre, che in una nota ha definito l’intervento della dirigente «lucido, appassionato e privo di retorica», sostenendo che non ha negato le responsabilità israeliane nei bombardamenti di Gaza, ma «ha ricordato che la verità non può essere piegata all’emotività o al pregiudizio». Fonti interne alla Rai sottolineano che le dichiarazioni sono state rese a titolo personale, ma cresce la pressione per un chiarimento ufficiale da parte dell’amministratore delegato Rossi.