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Sergio Mattarella, President of Italy, delivers a speech in the German parliament on occasion of Remembrance Day in Berlin, Germany, Sunday, Nov. 16, 2025. (AP Photo/Ebrahim Noroozi) Associated Press / LaPresse Only italy and spain
In un momento in cui l’Europa si trova sotto attacco per il suo sostegno all’Ucraina, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha voluto ribadire con chiarezza e determinazione la posizione italiana e comunitaria: Roma e Bruxelles restano saldamente al fianco di Kiev, sostenendo una pace equa, duratura e rispettosa del diritto internazionale. Mentre la Russia con la sua logica di zone di influenza di colloca fuori dalla Storia: «Questo sarà il quarto Natale di guerra in Ucraina, le vittime civili sono sempre più numerose», ha ricordato il presidente nel corso della cerimonia di scambio degli auguri con il corpo diplomatico. La guerra, ha sottolineato, non è solo un conflitto locale, ma un banco di prova per l’intero sistema internazionale, fondato su regole, equilibrio e rispetto della sovranità degli Stati.
Mattarella ha denunciato la scelta della Federazione Russa di travolgere con la forza «l’antistorica ricerca di zone di influenza, di conquista territoriale, di crudele prepotenza delle armi». Parole che pongono l’aggressione russa all’Ucraina non come un episodio isolato, ma come la riaffermazione di una logica di potere che ignora i principi fondamentali su cui si fonda l’ordine globale.
Il presidente ha ricordato le generazioni che hanno combattuto contro nazifascismo, colonialismo e totalitarismi, spesso a costo della vita, per costruire un sistema internazionale di garanzie e convivenza: «Rischiano di vedere infranti i loro sacrifici».
Il richiamo del presidente italiano va oltre la condanna della violenza: Mattarella ha evidenziato come solo la prevalenza del diritto e il rispetto delle regole possano scongiurare i conflitti e contribuire al superamento delle diseguaglianze, indicando nell’Agenda 2030 dell’Onu un orizzonte di riferimento concreto per l’azione internazionale.
È in questo contesto che l’Italia e l’Europa riaffermano la propria solidarietà al popolo ucraino, sostenendo la difesa della sovranità e dell’integrità territoriale di Kiev di fronte a una aggressione che sfida ogni norma condivisa. La posizione italiana non è simbolica: si traduce in sostegno politico, diplomatico ed economico, e in una partecipazione attiva alla definizione di strumenti di sicurezza e di assistenza umanitaria per i civili colpiti dalla guerra.
Mattarella ha anche esteso il discorso alla minaccia più generale di un «nuovo ordine basato sulla sopraffazione», che vede protagonisti Stati o attori che cercano di imporre la propria volontà attraverso la violenza, la guerra e la competizione per le risorse, sfruttando la debolezza di altri popoli. Il presidente ha ammonito che la tendenza a ricorrere a mercenari o a interventi militari esterni, privi di legittimità e motivazioni giuridiche, minaccia di riportare l’umanità a una logica di prevaricazione e insicurezza diffusa, confermando la necessità di riaffermare i principi del diritto internazionale come strumenti di prevenzione dei conflitti.
Un altro tema centrale del discorso riguarda il ruolo delle regole condivise nel limitare l’arbitrio dei potenti. Mattarella ha sottolineato che la libera condivisione di principi e norme non è una gabbia, ma una protezione, soprattutto per i più deboli. La resistenza all’arbitrio di grandi corporazioni o di Stati che pretendono di sottrarsi alle regole non è soltanto una difesa morale, ma una necessità concreta per preservare equità e giustizia. Questo concetto si collega direttamente alla situazione ucraina, dove la sovranità nazionale è minacciata dalla forza, e la risposta europea richiede unità e fermezza, senza compromessi con logiche di potenza. L’auspicio più ampio resta quello di vedere affermarsi anche in Medio Oriente pace e stabilità.
Questi traguardi non possono prescindere dalla pacifica coesistenza, nella sicurezza, dei popoli israeliano e palestinese, nella cornice della soluzione a due Stati, che occorre sostenere e difendere da qualsiasi tentativo di comprometterne la praticabilità. «Non ve ne sono altre», ha ribadito Mattarella.
Il sostegno a Kiev, quindi, si inscrive in una visione più ampia di politica internazionale: l’Italia e l’Europa non solo difendono un partner strategico, ma riaffermano un principio di civiltà in un passaggio storico in cui i principi di cooperazione, diplomazia e multilateralismo sembrano venire schiacciati dalla forza e dagli interessi convergenti del “patto d’acciaio” Donald Trump ePutin.
Mattarella ha ricordato in tal senso che i sacrifici delle generazioni passate, dalla Seconda guerra mondiale fino alla nascita dell’Onu, non devono essere vanificati.
Ogni violazione dei principi internazionali rischia compromette la credibilità dell’intero sistema di sicurezza globale.
L’Italia, insieme all’Ue ribadisce così che la difesa dei valori fondamentali non è negoziabile, e che la protezione dei diritti del popolo ucraino la sua resistenza all’oppressione sono parte integrante della stabilità europea, presente e futura.


