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ROBERTO SCARPINATO, SENATORE
Il Movimento 5 Stelle ora chiede la testa di Massimo Giletti. Il quale è accusato di aver trattato in modo “indecente” e “vergognoso” il senatore pentastellato Roberto Scarpinato, ospite della trasmissione “Lo stato delle cose” dopo le polemiche per le intercettazioni con l’ex magistrato Gioacchino Natoli, diffuse nei giorni scorsi dallo stesso programma di Rai3.
«Ieri sera Massimo Giletti ha superato ogni limite di decenza giornalistica. Non entriamo nel merito della vicenda affrontata, perché Roberto Scarpinato ha chiarito con precisione e autorevolezza la sua posizione. Qui il problema non è il contenuto dell'intervista, ma il metodo vergognoso con cui Giletti ha trattato il suo ospite. Un magistrato che ha servito lo Stato, che ha messo a rischio la propria vita e sacrificato la sua esistenza nella lotta alla criminalità organizzata, è stato interrotto di continuo, coperto di voce e persino aggredito verbalmente. Un comportamento indegno, irrispettoso e inaccettabile», accusano gli esponenti M5s in commissione di vigilanza Rai Dario Carotenuto, Dolores Bevilacqua, Anna Laura Orrico, Gaetano Amato. Che annunciano una interrogazione su quanto è accaduto. «Immaginiamo per un momento - prosegue la nota – che un esponente di Fratelli d'Italia fosse stato sottoposto allo stesso trattamento: oggi la Rai starebbe valutando di chiudere il programma di Giletti. Ma evidentemente due pesi e due misure sono diventati la regola».
Anche gli esponenti M5s della bilaterale Antimafia si schierano a difesa dell’ex toga, membro della stessa commissione presieduta da Chiara Colosimo: «L'assalto verbale condotto ieri da Massimo Giletti è un fatto gravissimo per il servizio pubblico ed è anche sintomatico del danno che sta arrecando a tutta Italia la disinformazione diffusa dai partiti del centrodestra e da altri personaggi che in ogni modo vogliono condizionare i lavori della commissione Antimafia. Scarpinato ha prima spiegato la grande bufala delle intercettazioni con Natoli e poi, con documenti giudiziari in mano, ha esposto in maniere molto precisa le tante inesattezze che vengono diffuse sulla ricostruzione della strage di via D'Amelio e del periodo precedente, riportate da Giletti. A quel punto il conduttore gli ha impedito di parlare con interruzioni, sovrapposizioni e anche attacchi sguaiati e dal contenuto molto grave, forse diffamatorio», affermano Stefania Ascari, Anna Bilotti, Michele Gubitosa e Luigi Nave.
Sul tema interviene il capogruppo di Forza Italia Maurizio Gasparri, secondo il quale, al contrario, «è stata davvero esagerata la sfrontatezza con cui Scarpinato ha cercato di sottrarsi a una serie di domande nel corso di un programma televisivo condotto da Giletti. Scarpinato è stato protagonista della parziale archiviazione dell'inchiesta mafia-appalti nel 1992. Ed ha, nella sostanza, preteso di far credere che Paolo Borsellino, che seguiva con impegno e attenzione insieme ai carabinieri del Ros di Mario Mori quella inchiesta, fosse stato informato e avesse quasi avallato la decisione di questa archiviazione. Dovremmo discutere in Commissione antimafia di questa grave condotta di chi, protagonista di queste inquietanti vicende ad oggi incredibilmente membro della stessa Commissione antimafia, dovrebbe avere l'obbligo di dire la verità e non di fare affermazioni che definiamo sorprendenti per non usare aggettivi più adeguati e molto, molto più severi. Noi vogliamo la verità e vogliamo che si rispetti la storia di Borsellino», sottolinea Gasparri, membro della Commissione Antimafia.