«Non sarà una manovra correttiva». Con queste parole il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti ha chiuso in videocollegamento il Forum Teha di Cernobbio, assicurando che i conti pubblici italiani non richiedono sacrifici aggiuntivi. «Come ho sempre fatto in questi tre anni – ha spiegato – lavoro in modo serio e pragmatico sulla base dei dati disponibili. E i numeri dicono che l’Italia è tra i pochi Paesi europei che rispettano puntualmente le regole Ue, dopo averle criticate».

Il ministro ha ricordato che la crescita prevista allo 0,6% aveva già tenuto conto del rallentamento legato alla guerra commerciale globale e ai dazi imposti da Washington. Ma ha messo in guardia dall’impatto «imponderabile e detestabile» dell’escalation della guerra in Ucraina e dall’aumento della spesa europea per la difesa. «È un fatto nuovo che dovremo gestire – ha osservato – trasformandolo in opportunità per l’industria italiana».

Fisco e famiglie

Interpellato sul futuro delle politiche economiche, Giorgetti ha escluso la fine della stagione dei sacrifici: «Abbiamo ridotto misure insostenibili come il superbonus e il reddito di cittadinanza, ma abbiamo sostenuto i redditi più bassi. Restano margini per nuovi interventi fiscali a favore delle famiglie, compatibilmente con i vincoli europei». Ha inoltre sottolineato che il Patto di stabilità «si può derogare solo per le spese militari, non per altri investimenti».

L’umore degli imprenditori

La giornata di Cernobbio è stata segnata anche dai dati raccolti tra oltre 200 imprenditori e manager presenti al forum: più dell’80% promuove l’operato del governo Meloni, con il 25% che assegna un voto di 8 o 9. Al contrario, le opposizioni ottengono giudizi negativi da oltre il 70% della platea. Una bocciatura che ha fatto da cornice agli interventi dei leader del centrosinistra, da Elly Schlein a Matteo Renzi e Carlo Calenda.

La segretaria del Pd ha attaccato l’esecutivo: «L’unico interventismo in economia è sul risiko bancario, una partita politica a sostegno di cordate amiche. Saremo noi a difendere le regole di mercato, costruendo un’alternativa solida e credibile per far ripartire il Paese».

Il dibattito interno al governo

Con ironia, Giorgetti ha paragonato le indiscrezioni estive a un «calciomercato della manovra»: «Ad agosto e settembre circolano sempre proposte fantasiose di cui il ministro non sa nulla». Sul palco di Cernobbio era presente anche Matteo Salvini, che ha preferito concentrarsi sul piano infrastrutturale del suo ministero, lasciando al collega del Mef il tema più spinoso della manovra.

Intanto il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha annunciato un confronto con Confindustria per definire nuove misure a favore delle aziende. L’obiettivo è creare uno strumento stabile e semplificato per incentivare gli investimenti in innovazione, superando la frammentazione di Transizione 4.0 e 5.0.