CIl governo ha approvato un nuovo decreto Sicurezza, scatenando forti polemiche per l’adozione della forma d’urgenza, considerata da molti una forzatura istituzionale. La premier Giorgia Meloni ha difeso la scelta come necessaria per onorare gli impegni presi con i cittadini e per rafforzare le tutele verso le forze dell’ordine. Il decreto (39 articoli) introduce nuovi reati, aggrava pene esistenti e prevede misure contro terrorismo, criminalità, occupazioni abusive e disordini pubblici. Le opposizioni e alcune associazioni parlano di norme sproporzionate, repressive e di dubbia efficacia, che rischiano di ledere diritti civili e aggravare il sovraffollamento carcerario.

DETENUTE MADRI

Modificate le condizioni di custodia cautelare per le donne incinte o con figli minori di un anno: non sarà più una possibilità ma un obbligo l’assegnazione agli Icam (Istituti a custodia attenuata per detenute madri), salvo gravi rischi per il minore. Tuttavia, il giudice potrà disporre misure diverse se ritiene che l'interesse del bambino sia compromesso da gravi condotte materne.

Il governo ha dichiarato che la norma vuole evitare l’abuso della maternità per eludere la giustizia, citando il caso delle borseggiatrici seriali. Le opposizioni e associazioni come Antigone denunciano però che la misura rischia di violare i diritti dei bambini e di non garantire condizioni adeguate nei pochi Icam disponibili, mettendo in discussione i principi di umanità e tutela dell’infanzia nel sistema penitenziario.

TERRORISMO

Viene introdotto il reato di detenzione di materiale con finalità terroristiche (2–6 anni), punendo chi possiede istruzioni per costruire ordigni, armi, o tecniche per attentati. Inasprita anche la punibilità per la diffusione di questi materiali.

TUTELE PER FORZE DELL’ORDINE

Pene più severe per violenza, minaccia o resistenza a pubblico ufficiale, con aggravanti se le vittime sono agenti in servizio o se gli atti mirano a ostacolare opere pubbliche strategiche (come Tav e Ponte sullo Stretto). Istituito un nuovo reato per lesioni contro agenti durante il servizio. Introdotto l’uso delle bodycam in contesti sensibili (manifestazioni, stazioni), e consentito il porto d’armi private fuori servizio. Lo Stato potrà anticipare fino a 10.000 euro per fase processuale in favore di agenti, militari e vigili del fuoco indagati per fatti di servizio, salvo dolo o negligenza.

SICUREZZA PUBBLICA E STRADALE

Danneggiamento o imbrattamento di beni pubblici: pene da 6 mesi a 1,5 anni, più alte in caso di recidiva. Blocco stradale trasformato in reato (pena base: 1 mese e multa fino a 300 euro; se in gruppo, 6 mesi–2 anni). Patente sospesa da 15 a 30 giorni per chi viola prescrizioni della polizia stradale, in caso di recidiva.

PROTESTE, CARCERI E RESISTENZA PASSIVA

Il decreto introduce pene più severe per chi incita alla disobbedienza nelle carceri. Nasce il reato di “rivolta in istituto penitenziario”, applicabile a gruppi di almeno tre persone che usano violenza o resistenza contro l’autorità. Le pene aumentano se sono usate armi o vi sono lesioni o decessi. Una disposizione simile si applica anche ai Centri di permanenza per il rimpatrio dei migranti. Forti critiche sono arrivate per l’inclusione anche della resistenza passiva — come rifiutarsi di rientrare in cella o sedersi per terra durante una protesta — che, pur non implicando violenza fisica, viene punita alla stregua di atti più gravi.

Secondo le associazioni per i diritti umani, questa equiparazione rischia di criminalizzare forme legittime e non violente di dissenso.

OCCUPAZIONI E TRUFFE

Per l’occupazione abusiva di immobili, previste pene da 2 a 7 anni. È introdotta una procedura accelerata per lo sgombero se si tratta dell’unica abitazione del denunciante. Inserita anche una nuova fattispecie di truffa aggravata ai danni di anziani e persone vulnerabili (2–6 anni di reclusione), con possibilità di arresto in flagranza.

MINORI E LAVORO PENITENZIARIO

Inasprite le pene per chi costringe minori sotto i 16 anni all’accattonaggio, soprattutto se con minacce o violenza. Il decreto promuove l’inclusione lavorativa dei detenuti, coinvolgendo anche enti del Terzo settore. Estesa la qualifica di 'persona svantaggiata' anche a detenuti e ex degenti degli ospedali psichiatrici giudiziari.

MIGRANTI E SIM CARD

I cittadini extra-Ue potranno acquistare SIM mostrando un documento d’identità, senza necessità del permesso di soggiorno, semplificando così l’accesso ai servizi e favorendo una maggiore integrazione.

CANNABIS LIGHT

Punito con per da uno a 3 anni il commercio di cannabis light con Thc oltre i limiti di legge. Rafforzati i controlli e introdotte sanzioni per i negozi non conformi: confisca della merce e multe severe.