Nemmeno il tempo di nominare il nuovo amministratore delegato della Rai, Roberto Sergio, che è già partito il valzer politico-giornalistico per i prossimi ruoli nei tg e nei programmi di viale Mazzini. Con i partiti di maggioranza che cercando ognuno di tirare l’acqua al proprio mulino, mettendo dentro giornalisti a loro vicini nella più classica e italica lottizzazione della Rai. E con i partiti di opposizione che invece fanno le barricate per evitare che vengano chiusi dei programmi o che vengano spostati dei conduttori.

«Report non si tocca», hanno scandito in coro Pd, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi-Sinistra, tanto per capire il clima. Ma se difficilmente il programma di Sigfrido Ranucci sarà toccato, diversa sorte potrebbe toccare invece a figure storiche come Fabio Fazio, che probabilmente traslocherà sul Nove, Marco Damilano, il cui ruolo alla guida de Il cavallo e la torre è insidiato da Serena Bortone, che deve fare spazio a Monica Setta nel primo pomeriggio di Rai uno alla guida di Oggi è un altro giorno. Per la verità Fabio Fazio potrebbe restare ma il suo ingaggio sarà rivisto, e questo potrebbe indurlo di sua volontà a traslocare. Quasi certo l’addio di Flavio Insinna a L’Eredità, sostituito da quel Pino Insegno ormai divenuto speaker di ogni kermesse di Fratelli d’Italia e del centrodestra. A rischio anche Lucia Annunziata alla conduzione di Mezz’ora in più, dopo le polemiche per l’intervista con la ministra Eugenia Roccella. 

Intanto giovedì sarà nominato Gianpaolo Rossi come direttore generale, poi si procederà con i tg. Su questo fronte, è fatta per Gianmarco Chiocci al Tg1 e per Antonio Preziosi al Tg2, sempre che Nicola Rao, attuale direttore, accetterà di spostarsi al Gr Radio. In alternativa Preziosi potrebbe spostarsi a Rai News (con Paolo Petrecca a Rai Sport) mentre Mario Orfeo resterà al Tg3.

Capitolo a parte per Sanremo. Qui il conduttore e direttore artistico Amadeus resterà quasi certamente al comando, visti i successi delle ultime edizione, ma il suo ruolo potrebbe in qualche modo essere ridimensionato. Potrebbe saltare la direzione artistica, anche se a quel punto difficilmente accetterebbe di restare alla sola conduzione, o, più probabilmente, potrebbe essere affiancato da personaggi dello spettacolo legati in qualche modo alla compagine governativa. E da Hoara Borselli in giù, che ha presentato i leader della coalizione nella manifestazione di chiusura della campagna elettorale per le Comunali a Brescia, tutti i nomi sono validi.