«È davvero inaccettabile quanto avvenuto ieri durante la trasmissione Mezz'ora in più. La conduttrice ha più volte interrotto il ministro Eugenia Roccella impedendole di parlare, fino a scivolare nella volgarità. Che senso ha invitare un esponente politico, peraltro ministro, ad un'intervista e poi impedirgli di parlare perché non si condividono le sue tesi? Faziosità e ideologia si pongono agli antipodi rispetto al servizio pubblico, Lucia Annunziata si è resa protagonista di una pessima pagina del giornalismo e dell'emittente pubblica. È arrivato il momento di cambiare pagina, il rispetto dei contribuenti che pagano il canone Rai non può più venire meno». Fratelli d’Italia prende posizione con una nota dei suoi componenti in Vigilanza Rai dopo la puntata di ieri su Rai3.

Durante un’intervista alla ministra alla famiglia e pari opportunità, la giornalista a un certo punto ha perso la calma e, parlando della maternità surrogata, ha sbottato: «E fatele queste leggi, c....». Immediate le scuse di Annunziata «per questo sgarro linguistico», ai telespettatori e alla stessa ministra, che ha replicato: «Si vede che questo tema le sta molto a cuore».

«Per fortuna, presto anche nel servizio pubblico ci sarà una stagione di libertà e di pluralismo, che restituirà gli stalinisti a Stalin e la televisione a un vero e arioso dibattito delle idee», dichiara Maurizio Gasparri. «Mentre il ministro Roccella ha spiegato con chiarezza che l'obiettivo del governo e della maggioranza parlamentare è quello di bloccare il mercato dei bambini e la turpe pratica dell'utero in affitto, altri interlocutori, ossessionati e in preda ad un estremismo ideologico, affrontano, in modo aggressivo, la questione», dice il vicepresidente FI del Senato. «Lucia Annunziata, presa da uno dei suoi periodici impulsi a metà strada tra un tardo stalinismo e un vetero sandinismo, ha tentato, vanamente, di impedire alla Roccella di parlare», dice ancora riferendosi all'episodio di ieri. «Il problema non è nemmeno la parolaccia che ha usato, ma la protervia con cui si è rivolta anche al Parlamento e alle Commissioni, imponendo a Camera e Senato la sua agenda e la sua visione. L'Annunziata lo fa con spontaneità. È la tipica intolleranza para stalinista – ribadisce Gasparri - di alcuni settori della sinistra che sono ossessionati da questo tema». 

«Qui c'è una sola urgenza: approvare rapidamente le nostre proposte di legge contro l'utero in affitto - prosegue il parlamentare -. Dobbiamo tutelare le donne e i bambini, vittime di un mercato alimentato dai 'ricconi' che sfruttano la disperazione di donne povere a beneficio di benestanti, andando al di là della realtà naturale. I diritti violati sono quelli di bambini comprati e venduti e di donne che vendono ovociti o che affittano il loro utero. La sinistra ci vuole portare in questo mondo orrendo che apre anche la strada alla eugenetica. Infatti si fanno scelte in base alla natura delle persone con un'aberrante visione che sfocia nel razzismo. La sinistra vuole l'utero in affitto. Nessuno prende una posizione chiara e le manifestazioni di questi giorni sono contro i diritti, la democrazia, la libertà, la Costituzione e contro la Carta dei diritti dell'uomo. Noi difendiamo questi principi dai barbari perché la vita e i bambini non si comprano e non si vendono. Altro che legge Zan - conclude Gasparri -, serve una legge contro l'utero in affitto».

Lucia Annunziata «è vittima di editti e noi vogliamo dire con chiarezza alla destra che gli editti bulgari finirono per fare male a grandi protagonisti, ma furono un boomerang per la destra. Non è accettabile quello che sta avvenendo. Lucia Annunziata non ha bisogno di essere difesa da noi perché è difesa dalla sua storia e dal suo rigore, ma non è accettabile», replica il senatore del Pd, Francesco Boccia, a Radio Immagina.

Sull’episodio interviene anche l'Associazione Utenti dei servizi Radiotelevisivi, annunciando un esposto all'Autorità per le comunicazioni e una richiesta di incontro al CdA della Rai. «In un programma di informazione della rete pubblica, dove sono presenti ospiti istituzionali e rappresentanti di Governo e Parlamento, non è tollerabile l'utilizzo di linguaggi scurrili», spiega l'Associazione all'Adnkronos. E sottolinea: «I termini utilizzati da Lucia Annunziata nel suo sfogo sono forse più adatti a trasmissioni trash come il 'Grande Fratello', e oltre ad essere inopportuni potrebbero rappresentare una violazione delle norme che regolano il servizio pubblico radiotelevisivo».