Il caso “Bari” agita il centrosinistra. L’ex premier Giuseppe Conte punta la segretaria del Pd, Elly Schlein, spronandola a cambiare passo. Dichiarazioni che sembrano però sfasciare il “campo largo” più che unirlo. «Schlein cambi il Pd come aveva promesso, prima che il Pd cambi lei». E' il messaggio che, Giuseppe Conte, lancia in un'intervista a "Il Corriere della Sera" dopo la rottura del campo largo in Puglia.

Il leader M5s respinge l'accusa di slealtà arrivata dalla segretaria dem. «Accusarci di slealtà - sottolinea - offende il popolo che ha creato il M5S e che, dal 2009, ha fatto del principio della legalità la nostra stella polare. Per noi non sono in gioco delle beghe tra partiti o tra leader, è in gioco la sostanza politica. Si tratta di rinnovare la classe dirigente per costruire qualcosa di diverso dall'Italia che non ci piace. Non possiamo fare spallucce e questo per noi vuol dire essere leali con i cittadini».

Conte poi ricorda che «se abbiamo fatto saltare le primarie del campo progressista dopo le inchieste è perché per noi la lotta contro la corruzione e l'illegalità è un patrimonio non negoziabile». A chi rimprovera al Movimento di allearsi con il Pd solo quando il candidato è del M5s, Conte replica: «È la cosa più ridicola e truffaldina che mi viene detta. Da quando lavoriamo col Pd sui territori credo che il 90% dei candidati alle elezioni locali abbia la tessera del Pd».

Per il leader M5s, infine, «le sorti dell'area del campo progressista non dipendono solo da noi, ma anche da quel che vorrà fare Schlein. Vuole perseguire gli impegni presi con la comunità che l'ha investita segretaria, per trasformare il Pd? O finirà trasformata dal Pd?».