«Chiediamo alla Lega un gesto di responsabilità». Siamo pronti «a rinunciare alla manifestazione, che avremmo fatto solo per tutelare la dignità di quella comunità». Con un video su Facebook, Mattia Santori, leader delle Sardine, propone un segnale di distensione alla Lega, dopo che il questore ha chiesto ai ragazzi del movimento di lasciare la piazza di Bibbiano al partito di Salvini per la chiusura della campagna elettorale, rinunciando dunque alla prenotazione dello spazio pubblico già concessa. Siamo pronti, dice Santori, «a rinunciare alla manifestazione, che avremmo fatto solo per tutelare la dignità di quella comunità». In cambio, «chiediamo il primo gesto di civiltà da parte della Lega in questa campagna elettorale. Lasciamo stare Bibbiano e parliamo di contenuti. Se la Lega rinuncerà a quella piazza, noi andremo in Questura a dire che non abbiamo bisogno della piazza accanto o di quella piazza. Non litigheremo per le piazze», è la proposta del giovane leader. «Torneremo a Bibbiano a mangiare le crescentine o le tigelle dopo la campagna elettorale per festeggiare, qualsiasi cosa succederà, con la popolazione, per parlare di altro. Non strumentalizziamo un caso di magistratura che non ha nulla a che vedere con il futuro dell'Emilia-Romagna». Ma secondo una regola delle campagne elettorali, i partiti hanno la prelazione su qualsiasi spazio pubblico rispetto agli enti che non partecipano alla competizione elettorale. Dunque, la piazza spetterebbe alla Lega. «C'è un documento che attesta che noi abbiamo fatto la richiesta per la piazza, richiesta che è stata protocollata», precisano le Sardine, «ora c'è questo accordo che dà la precedenza, in campagna elettorale, ai partiti e la Questura vorrebbe che facessimo un passo indietro per dare la piazza alla Lega quando noi, rispettando la legge, abbiamo presentato una richiesta con largo anticipo». Le Sardine il passo indietro sono pronte a farlo, per rispetto delle regole e delle istituzioni, tuttavia, sottolineano, «se si va a vedere quante persone ci hanno scritto, anche sulla pagina Facebook dell'evento, in quanti ci stanno contattando, forse si dovrebbe tenere conto del fatto che le persone non sono poi così contente del comizio di Salvini».