“Non so perché Stoltenberg dica una cosa del genere. Bisogna essere molto prudenti. Sono d'accordo sul fatto che la Nato deve mantenere la sua fermezza, non deve dare segni di cedimento. Sono molte le dichiarazioni discutibili. Ricordo Macron. Io consiglio maggiore prudenza. È importante che la Nato continui a mantenere il sostegno all'Ucraina per raggiungere la pace”. Dopo Matteo Salvini e Guido Crosetto, tocca alla premier Giorgia Meloni prendere le distanze dal segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, che aveva annunciato il via libera all’utilizzo di armi occidentali a Kiev per colpire il territorio russo. La presidente del Consiglio, ospite di "In mezz'ora" su Rai 3, considera “abbastanza controproducente questo racconto allarmante per il quale l'Europa sarebbe sull'orlo di un conflitto più ampio. È irresponsabile il gioco di chi alimenta questo per raggranellare qualche voto”.

Meloni parla anche di conflitto in Medio Oriente, sul quale “continuiamo a lavorare per il cessate il fuoco sostenibile, per il rilascio degli ostaggi, per scongiurare l'ingresso israeliano a Rafah. Bisogna rafforzare l'Autorità nazionale palestinese, fondamentale per costruire una prospettiva di pace. Tutta l'Italia deve essere molto fiera di quanto fatto in questi mesi. Penso anche che non dobbiamo aspettare per costruire una soluzione stabile e strutturale. Uno dei modi per far finire la crisi è iniziare a parlare subito della soluzione dei due popoli e due Stati".

Tra gli argomenti trattati dalla leader di Fratelli d’Italia c’è anche il “caso Liguria” e le possibili dimissioni del governatore: “Solo Toti è nelle condizioni di dare una risposta compiuta perché solo lui conosce la verità ed è una persona che ha a cuore i suoi cittadini, lui è nella posizione di valutare cosa sia meglio per loro. Io finché non ho tutti gli elementi non posso dare una risposta seria a questa domanda", ha detto la presidente del Consiglio.

Poi un passaggio sulle elezioni europee e sulle possibili alleanze post voto, che tante tensioni stanno creando in maggioranza, con la premier considerata (dalla Lega) troppo vicina a Ursula von der Leyen.  “Il mio obiettivo è costruire una maggioranza alternativa. L'obiettivo è una maggioranza di centrodestra e mandare la sinistra all'opposizione in Ue”, chiarisce Meloni. “Penso che le maggioranze arcobaleno producano solo compromessi a ribasso e non possiamo permetterci un'Europa debole. Io non sono disposta a fare maggioranza con la sinistra, tutto il resto si vede”.  Con Ursula von der Leyen

 “come normale che sia, ho un rapporto di collaborazione istituzionale come con tutti, a me interessa solo portare a casa i risultati”.