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CARREFOUR PER IL MADE IN ITALY, SUPERMERCATO, SPESA, SCAFFALI
Da un lato il governo rivendica attenzione ai conti pubblici, dall’altro i principali attori economici denunciano la mancanza di misure per la crescita. Nel secondo giorno di audizioni sulla legge di bilancio in Senato, sindacati e imprese convergono nel chiedere correzioni significative a una manovra che, con i suoi limiti di spesa, è la più contenuta degli ultimi dieci anni.
Le modifiche dovranno essere presentate entro il 14 novembre, con i cosiddetti emendamenti segnalati dai gruppi entro il 18 novembre. L’obiettivo è il via libera del Senato entro il 15 dicembre, prima del passaggio alla Camera.
Cgil: «Penalizzati lavoratori e pensionati»
Durissima la Cgil, che definisce la manovra «inadeguata, ingiusta e controproducente». Il segretario confederale Christian Ferrari chiede di sterilizzare il fiscal drag, adeguando automaticamente all’inflazione gli scaglioni Irpef. «Chi sta pagando il miglioramento dei conti pubblici? – domanda Ferrari – La risposta è chiara: i lavoratori dipendenti e i pensionati».
Il sindacato promette di proseguire la mobilitazione per chiedere un riequilibrio delle misure fiscali e previdenziali. Anche la Uil denuncia «criticità nei capitoli relativi a fisco, pensioni e sanità», pur apprezzando le norme sui rinnovi contrattuali, considerate un primo passo positivo.
Dal fronte delle imprese, la voce più dura è quella di Confindustria. Il direttore generale Maurizio Tarquini parla di “criticità inattese” nella legge di bilancio e accusa il governo di compromettere la certezza del diritto e la fiducia dei contribuenti. Nel mirino la tassazione piena al 24% sui dividendi percepiti da chi possiede partecipazioni inferiori al 10%, che sostituisce l’attuale aliquota effettiva dell’1,2%. «Una misura punitiva – spiega Tarquini – che produrrà effetti solo di cassa, cambiando radicalmente l’assetto proprietario dei gruppi italiani e penalizzando la nostra capacità di attrarre capitali». Anche il divieto di compensare debiti e crediti d’imposta preoccupa gli industriali, che chiedono un ripensamento complessivo delle politiche fiscali per non frenare gli investimenti.
Commercio e costruzioni: «Rilanciare i consumi e contenere i costi»
La Confcommercio chiede di non trattare il terziario come “Cenerentola” dell’economia e sollecita un piano per rilanciare i consumi interni. Sul fronte contrattuale, l’associazione avverte che la norma sui rinnovi, così com’è, «favorisce chi pratica dumping contrattuale» e chiede che si faccia riferimento ai contratti collettivi più rappresentativi, per tutelare i lavoratori e contrastare i cosiddetti contratti “pirata”. L’Ance, l’associazione dei costruttori, punta invece a misure contro il caro materiali, che continua a frenare i cantieri e a ridurre i margini di redditività nel settore edilizio.
Sul fronte politico, la maggioranza valuta un ritocco alla cedolare secca sugli affitti brevi, destinata ad aumentare al 26%, e risorse aggiuntive per le forze dell’ordine.


