Nel primo giorno di audizioni sulla legge di Bilancio, l’Associazione Bancaria Italiana (Abi) ha portato in Parlamento i dati sull’impatto delle nuove misure fiscali per gli istituti di credito.

Secondo le stime illustrate dal direttore generale Marco Elio Rottigni, il maggior gettito per lo Stato sarà di 9,6 miliardi fino al 2029, a fronte di mancati ricavi per circa 800 milioni dovuti alla minore liquidità disponibile da investire, ad esempio in titoli di Stato. L’aliquota complessiva Irap per il settore bancario, in base alle nuove regole, potrebbe salire fino al 7,4%. «L’impatto delle norme coinvolgerà tutte le banche, anche le più piccole», ha precisato Rottigni. «La nostra posizione è di valutare una soluzione simile a quella dello scorso anno, sotto forma di anticipazione di liquidità, che non avrebbe effetti patrimoniali né economici».

Nonostante le preoccupazioni espresse dall’Abi, il dirigente ha sottolineato che il sistema bancario «ha mostrato ancora una volta appoggio al contesto generale tracciato dal governo».

Sul fronte politico, il dossier banche continua a dividere la maggioranza. Forza Italia resta contraria a nuove misure fiscali per il settore, ma la Lega non arretra. «Se tutta la maggioranza riuscisse a chiedere qualcosa in più sarebbe un bel segnale» ha dichiarato Matteo Salvini. «Uno sforzo aggiuntivo dalle banche servirebbe per assumere e migliorare paghe e pensioni delle forze dell’ordine».

Più diretto il senatore Claudio Borghi, che ha ricordato che «se un’industria cresce e assume, lo Stato deve essere contento, ma se c’è un eccesso di remunerazione del capitale, deve intervenire con la sua attività regolatoria». Quella di ieri è stata una maratona di 11 ore di audizioni con 45 soggetti ascoltati: associazioni professionali, imprese, studenti, esperti e organizzazioni di categoria. Tra le richieste emerse, lo stralcio dell’aumento della cedolare secca sugli affitti brevi, la tassa di scopo per la sanità, e maggiore sostegno alle famiglie per l’acquisto dei libri scolastici. L’associazione Aigab ha definito l’aumento della tassa sugli affitti brevi «irragionevole e discriminatorio», mentre Fimaa-Confcommercio ha ricordato che colpirebbe «mezzo milione di famiglie del ceto medio e non grandi fondi immobiliari».

Allarme sanità e Lep, Cartabellotta: «Definanziamento strutturale»

Durante le audizioni, la fondazione Gimbe, per voce del presidente Nino Cartabellotta, ha denunciato un «definanziamento strutturale» della sanità pubblica. «L’apparente aumento delle risorse maschera un gap di 17,5 miliardi nel periodo 2023-2026» ha spiegato. Anche Svimez ha segnalato il rischio di mancato finanziamento dei Livelli Essenziali di Prestazione (Lep) per il Mezzogiorno, mentre il mondo delle imprese ha espresso preoccupazione per le restrizioni sui dividendi e il divieto di compensazione dei crediti fiscali. Il presidente della Commissione Bilancio, Nicola Calandrini (FdI), ha confermato che saranno oltre 80 i soggetti ascoltati entro giovedì, giornata in cui il ministro Giancarlo Giorgetti fornirà le risposte del governo. «Dalle audizioni sono già emerse prime indicazioni e istanze su cui lavorare», ha sottolineato Calandrini.