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LICIO GELLI
I fantasmi non esistono, nemmeno quello di Licio Gelli che dal remoto passato o dall’oltretomba brigherebbe per attuare il suo piano di rinascita democratica. Tutti i politici su cui puntava nel suo piano, che fossero Bisaglia o Andreotti, Piccoli o Craxi, Visentini o Mancini, sono ormai morti da tempo, così come è morto lui, il Venerabile, da dieci anni.
Eppure una delle prime critiche al progetto di separazione delle carriere è sempre la stessa, da anni: così si attua il piano di rinascita democratica della P2. Sarebbe bello sapere non solo chi promuoverebbe, oggi, il piano P2, ma soprattutto perché. Chi avvantaggerebbe? L’unica spiegazione sarebbe che il fantasma di Licio Gelli turbi il sonno di Nordio e lo costringa ad agire minacciando chissà cosa. Peccato, però, che i fantasmi non siano reali. Così come non è realtà che la separazione delle carriere realizzi, finalmente, a distanza di mezzo secolo, il piano di Gelli. Al quale, in fondo, della separazione delle carriere in sé importava poco o punto, perché ciò che a lui interessava era la sottomissione dei pm all’esecutivo.
Auspicava infatti nel piano, tra i punti programmatici a medio termine, la «responsabilità del Guardasigilli verso il Parlamento sull’operato del pm». La sua idea era un Ministro di Giustizia che rispondesse dell’operato dei pm, il che voleva dire che i pm dovessero rispondere al ministro stesso. Non sarebbero più stati magistrati, ma funzionari del Ministero. Ci sarebbe stata la separazione di carriere? Certamente, come premessa, ma la sottomissione all’esecutivo non è diretta conseguenza della premessa, non più di quanto scalare l’Everest sia conseguenza diretta dell’acquisto di un paio di scarponi: tra premesse e conseguenze ci sono molti passaggi intermedi, e la separazione delle carriere senza le conseguenze da lui auspicate non gli sarebbe servita a nulla.
Non solo. Se ogni volta che un auspicio contenuto nel piano dovesse indicare la certa fede piduista del successivo realizzatore, staremmo freschi, perché nel piano di rinascita democratica erano contenuti molti altri punti programmatici, alcuni dei quali realizzati in seguito. Si chiedeva per esempio l’unificazione della miriade dei sistemi previdenziali allora esistenti. Cosa poi in gran parte avvenuta: l’Inps è piduista? Si chiedeva l’abolizione delle province, e il loro declassamento è avvenuto con la legge Delrio del centrosinistra. Realizzazione del programma P2?
Poi, il piano di rinascita democratica auspicava, sempre tra i punti programmatici a medio termine, la riduzione del «numero dei deputati a 450». E qui siamo andati ben oltre le rosee aspettative del Venerabile, perché ora i deputati sono 400, non 630 come prima. E chi ha promosso e fortemente sostenuto la riduzione del numero dei parlamentari? Il Movimento 5 stelle. Vogliamo quindi dire che i pentastellati siano piduisti mascherati? Non lo credo manco un po’, ma se la logica è che ogni auspicio, poi realizzato, contenuto nel piano di rinascita democratica, sia per sé sintomo di eversione antidemocratica, allora il club si allarga. Con peraltro, un capofila illustrissimo.
Perché, sempre nel piano, Gelli auspicava «nuove leggi elettorali, per la Camera, di tipo misto uninominale e proporzionale» perché il sistema proporzionale allora vigente non gli andava proprio giù. E chi realizzò la prima legge elettorale mista, altresì chiamata Mattarellum se non il Presidente? Qualcuno crede sul serio che Mattarella voglia portare avanti il programma eversivo della P2? Prima di affrontare un’accusa di vilipendio dovrebbe ripararsi dall’ilarità generale, e più che la legge sfiderebbe il ridicolo. Conclusione; la separazione delle carriere, in sé, non era in sé programma P2, lo era il controllo dei pm da parte del Governo.
Inoltre, molte cose di quel programma di rinascita democratica si sono poi realizzate, senza che nessuno ogni volta si ricordasse di Gelli. Leviamolo quindi dal dibattito, si può essere pro o contro la separazione, con argomentazioni varie e motivate, ma smettiamo una buona volta di evocare il tenebroso spettro del Venerabile.


