«Non esiste un segretario Nato o una nazione che decide la linea per tutte le altre». Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, stoppa la fuga in avanti del segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, che poche ore prima aveva annunciato il via libera all’utilizzo di armi occidentali a Kiev per colpire il territorio russo. Un annuncio che aveva creato più di una preoccupazione per una possibile intensificazione ed estensione del conflitto e più di una fibrillazione nella maggioranza italiana di governo con Matteo Salvini pronto a salire sulle barricate. Così, intervistato dalla Stampa, il ministro Crosetto mette in guardia gli alleati d’oltreoceano con una precisazione che vale per Stoltemberg «ma vale anche per Macron, quando ha detto “manderemo i nostri soldati in Ucraina”».

La Nato «si muove, e si muoverà nell'incontro che avremo a Washington a luglio, portando dei progetti, dei piani, delle idee. Le singole spinte valgono poco», aggiunge Crosetto. «Io ritengo che in questo momento sia sbagliato aumentare una tensione già  drammatica. Occorre sì aiutare l'Ucraina a difendersi, perché se non la aiuti scoppia davvero la terza guerra mondiale. L'aiuto all'Ucraina serve a non fare scoppiare la guerra. Ma questo aiuto deve essere fatto in modo da lasciare aperta la possibilità della costruzione di una tregua immediata e la partenza di un tavolo di pace».