«Con voi del Dubbio io non parlo!». Con queste parole, sabato scorso a Milano, l’ex presidente dell’Associazione nazionale magistrati ha liquidato un giornalista di questo quotidiano che aveva osato chiedergli un breve commento al termine della presentazione del libro La tua giustizia non è la mia, di cui Piercamillo Davigo è autore con il collega Gherardo Colombo. L’evento era organizzato dall’associazione, presieduta dallo stesso Colombo, “Sulleregole”. La quale, come si può leggere nel sito, ha nella Costituzione il suo faro.

«Il percorso che Gherardo Colombo ha intrapreso, si fonda sulla convinzione che la direzione sia indicata dal riconoscimento reciproco, che si sostanzia nel rispetto della dignità della persona in quanto tale, direzione che peraltro segue la via tracciata in tal senso dalla Costituzione e dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo». E poi, «l’attenzione e il rispetto per ogni individuo, nessuno escluso ( anche quando diverso, estraneo, debole o deviante), costruiscono il presupposto per costruire una società migliore».

Tralasciando le solite, scontate, riflessioni sul diritto/ dovere dell’informazione, rispondere alle domande di un giornalista dovrebbe rientrare a pieno titolo in quel “rispetto” per il prossimo tanto agognato dall’associazione “Sulleregole” che aveva in Davigo l’ospite d’onore. A maggior ragione da parte di chi ha ricoperto, fino alla scorsa settimana, il ruolo di presidente nazionale del potentissimo “sindacato” dei magistrati italiani, oltre ad essere il leader di una corrente emergente fra le toghe, Autonomia & indipendenza.

Davigo, normalmente, è loquacissimo con la stampa.

Ha scelto di tacere con noi.

Ha opposto un rifiuto cortese, espresso col sorriso sulle labbra, ma non negoziabile.

Ultima annotazione. L’Anm sta cercando in questi giorni un addetto stampa che curi i rapporti con i media. Chi sarà scelto per tale incarico, ricordi a Davigo che non esistono giornali di serie A e di serie B. E comunque, vale sempre il vecchio adagio: «Chiedere è lecito, rispondere è cortesia».