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L’alzata di spalle con la quale Matteo Salvini liquida la presenza di Gianluca Savoini ai vertici con Putin di Mosca e Villa Madama è troppo sbrigativa per essere convincente. Testimonia di una difficoltà che il vicepremier certamente non si aspettava e che altrettanto difficilmente - questo il punto più dolente per lui - riesce a gestire. Dove tutto questo porti, al momento, è poco chiaro. Chi tifa per la crisi ( ma sono ormai mesi che il copione va in scena) può trovare alimento per le proprie speranze. Che al momento, tuttavia, rimangono tali.
Il nodo politico è un altro. Da una parte c’è un leader che cresce senza freni apparenti nei consensi; dall’altra una pletora di avversari - alleati compresi, e non è un paradosso - che cerca di arginarlo sfruttando tutte le occasioni possibili. Ieri abbiamo detto che l’unica strada per gli anti- Salvini variamente collocati è politica: individuare cioè risposte convincenti sui principali temi ( immigrazione, tasse, occupazione, sviluppo, eccetera) da offrire agli italiani e conquistarne la fiducia.
Ovviamente vale anche il contrario. Dopo aver per mesi e mesi agitato le questioni e aver lucrato sulla inconsistenza di partner e competitor, ora il vicepremier leghista se vuole parare gli affondi e rintuzzare gli attacchi deve dimostrare di essere affidabile portando a casa risultati concreti. Sull’immigrazione non c’è riuscito perché al di là della guerriglia “cattivista” con le Ong e della débâcle umanitaria, gli sbarchi continuano e le ricollocazioni sono poco più di una chimera. Sul decreto sicurezza bis, che contiene svarioni legislativi ben illustrati su queste colonne dal professor Neppi Modona, è costretto a lanciare ultimatum per far avanzare il provvedimento. Quota 100 si è rivelata un fuoco fatuo. La flat tax è un supplizio di Tantalo. Le autonomie stanno diventando un miraggio. Il risultato è che il ministro dell’Interno è sempre più forte ma anche sempre più isolato. Non siamo ancora allo schema del Matteo 1 ( Renzi) contro tutti né tanto meno al tutti contro Matteo 2 ( Salvini). Però molti segnali lasciano intendere che a quel tipo di sfida il capo del Carroccio si stia pericolosamente avvicinando. Come è finita per il suo precedessore in questa speciale gara, è noto.