Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega in Senato, giudica positivamente il discorso di Mattarella, spiega che per contrastare la crisi nel centrodestra «occorre un nuovo contenitore» e ragiona sul non voto dei ministri leghisti all’ultimo decreto covid: «La rielezione di Mattarella è un segnale di stabilità e continuità - dice - Tuttavia crediamo che il governo debba essere incisivo al massimo e se un provvedimento non ci vede d’accordo può capitare che non lo votiamo».

Capogruppo Romeo, qual è la sua reazione al discorso di Mattarella?

Il presidente ha certamente toccato punti importanti. Mi riferisco alla necessità di una riforma della giustizia, così come al passaggio contro le correnti in magistratura e a quello sul Parlamento al quale deve essere concesso più tempo per analizzare i provvedimenti. Visto ciò che è accaduto con l’ultima legge di Bilancio mi sembra un elemento importante. Ma ho apprezzato anche il passaggio sulla valorizzazione delle autonomie per garantire il pluralismo delle istituzioni e quello sulle donne che non possono essere costrette a scegliere tra lavoro e maternità. Per finire con l’elogio agli operatori sanitari, veri eroi della pandemia, tanto che come Lega abbiamo più volte presentato emendamenti per dare un contributo ai parenti di medici e infermieri morti di Covid.

Il richiamo al governo sull’uso spropositato di voti di fiducia e decreti legge cambierà qualcosa nel rapporto futuro tra governo e Parlamento?

Questa richiesta arrivava già da tempo da tutto il Parlamento. Da sempre chiediamo maggior coinvolgimento e tempi certi per analizzare i provvedimenti. Si fa un ricorso eccessivo alla fiducia ma non è una questione della Lega, bensì un invito fatto più volte al ministro D’Incà. Speriamo che il richiamo di Mattarella possa servire.

La tensione di queste settimane è sfociata nel vostro rifiuto di votare l’ultimo decreto covid. La Lega punta a destabilizzare il governo?

Un nostro punto fondamentale è proprio cercare di evitare a tutti i costi le tensioni. La scelta stessa di rieleggere Mattarella è un segnale di stabilità e continuità. Tuttavia crediamo che il governo debba essere incisivo al massimo, e per farlo dobbiamo evitare che la tensione che si è accumulata la scorsa settimana all’interno dei vari schieramenti, a destra come a sinistra, si ripercuota sul governo.

Fatto sta che tre ministri che non votano aprono un problema politico.

Ci sono dei temi importantissimi come la crisi energetica, l’inflazione, l’aumento del costo delle materie prime, i salari che rimangono sempre gli stessi. Può capitare che di fronte a un provvedimento che non ci vede d’accordo non lo votiamo, ma poi si lavora insieme per affrontare i problemi appena elencati.

Davvero credete che il decreto covid su scuola e green pass discrimini i bambini non vaccinati?

Ci sono due questioni: una è quella portata avanti dalla Lega contro la discriminazione dei bambini non vaccinati, una è quella delle Regioni che non vogliono il ricorso alla dad, a prescindere da vaccinati e non. La Lega si è fatta carico di questi problemi perché non ci sembra giusto discriminare i bambini non vaccinati, anche perché così facendo si mettono in difficoltà le famiglie stesse.

In questo modo però si apre un ulteriore problema nella coalizione, visto che Forza Italia ha votato convintamente. Il centrodestra si spaccherà definitivamente?

Dico quello che ha sottolineato anche Salvini: il centrodestra non è uscito bene dall’elezione del capo dello Stato. Occorre maggior chiarezza e trasparenza all’interno dei vari partiti che compongono lo schieramento e bisogna dare un’offerta più possibile credibile ai nostri elettori. Occorre perciò un nuovo contenitore. L’importante è lavorare in squadra e avere le idee chiare. Avevamo più numeri del centrosinistra ma non avevamo comunque la maggioranza, quindi abbiamo cercato di fare il possibile. Viste le divisioni da una parte e dall’altra, alla fine è stata necessaria la convergenza su Mattarella.

La Lega è favorevole a un cambio della legge elettorale?

La legge elettorale non è una priorità e penso che in questo momento l’obiettivo sia concentrare l’attenzione sui provvedimenti contro la crisi energetica e l’inflazione. Ma dobbiamo anche cercare di costruire un centrodestra credibile e il più possibile attrattivo. Un centrodestra forte e credibile vince con qualsiasi legge elettorale.